Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha annullato il provvedimento che disponeva la misura cautelare a carico di Alessio La Corte, Vito La Greca, Filippo Migliore e Francesco Migliore. A carico dei quattro agrigentini, assistiti dall’avvocato Eugenio Longo, non sono emersi indizi di colpevolezza, né collegamenti con ambienti mafiosi o con membri di spicco della ‘Ndrangheta. I 4 sono stai coinvolti nell’inchiesta della Guardia di finanza e della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria in quella che a fine maggio scorso fu l’operazione “Waterfront”. Ben 63 furono, allora, i provvedimenti cautelari – fra i quali quelli a carico dei 4 agrigentini – che vennero eseguiti. L’inchiesta – stando a quanto, allora, aveva ricostruito la Guardia di finanza – aveva fatto emergere una presunta associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – aggravate dall’agevolazione mafiosa – nonché abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.