“L’Unione europea presenta ancora un “vergognoso bilancio” dei migranti morti nel Mar Mediterraneo”. Lo afferma all’agenzia Dpa Carola Rackete, il capitano della nave Sea-Watch 3, protagonista lo scorso anno della nota vicenda avvenuta a Lampedusa, quando approdò nel porto isolano senza autorizzazione a Lampedusa, con 40 migranti a bordo il 29 giugno del 2019, colpendo un’imbarcazione della Guardia di Finanza, contravvenendo al divieto dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. A un anno di distanza, a suo dire, “non è cambiato nulla all’interno della Ue e neanche alle frontiere esterne in materia di migrazione via mare”. “Se c’è stato un cambiamento”, ha aggiunto, “si tratta di un deterioramento della situazione durante l’anno”. Secondo la Dpa Rackete ha accusato “diversi stati europei – tra cui Spagna, Malta, Italia, Paesi Bassi e Germania – che continuano a impedire e a sorvegliare le missioni marittime e aeree”. Per la tedesca le persone continuano ad annegare nel Mar Mediterraneo “perché l’Ue vuole che affoghino per spaventare chi intende intraprendere gli attraversamenti”.