Condannato a un anno di carcere in primo grado dal Tribunale di Agrigento, assolto in Appello perché il fatto non costituisce reato. L’accusa era il mancato pagamento di alcune fatture emesse da un fornitore relative alla costruzione della famosa pista go-kart “Concordia Karting srl” per essere (solo di diritto e non di fatto) l’amministratore delegato della società. La terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha dunque assolto l’imprenditore favarese Alessio Bruccoleri. La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, è riuscita a dimostrare – chiedendo anche l’audizioni di testi che inizialmente erano stati esclusi nel dibattimento in primo grado – che il giovane imprenditore “fosse totalmente estraneo ai fatti contestati, dal momento che, non solo non ha mai preso parte alle operazioni di costruzione della pista di go kart della “Concordia Karting s.r.l.” (inizio lavori nel 2006), ma soprattutto vi ha ricoperto il ruolo di amministratore (per gli anni 2010, 2011, e 2012) solo di diritto e non anche di fatto, essendo stato il padre (finito sotto inchiesta ma prosciolto per intervenuta prescrizione) il vero artefice e direttore di tutto, data anche la giovane età dell’imputato all’epoca dei fatti”.