La seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, presieduta da Fabio Marino, ha confermato la condanna a 30 anni di carcere ciascuno dei boss Vincenzo Galatolo e Nino Madonia, imputati dell’omicidio di Rosalia “Lia” Pipitone, morta crivellata di colpi d’arma da fuoco il 23 settembre del 1983 a Palermo, all’età di 25 anni. Come ha rivelato il pentito Francesco Di Carlo, Lia Pipitone sarebbe stata assassinata perché non avrebbe voluto troncare una relazione extraconiugale. Di Carlo ha raccontato: “Era nata per la libertà ed è morta per la sua libertà. E’ stata uccisa perché ‘colpevole’ di avere disonorato il padre-boss Nino Pipitone, allacciando una relazione extraconiugale mentre aveva un bambino ancora piccolo”.