Pressing sul governo per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri frena: “Prima altre opere”.
Dopo i segnali di apertura, mostrati negli ultimi giorni da parte dei vertici della maggioranza, tra Renzi e Franceschini, si riaccende la vicenda del Ponte sullo Stretto di Messina.
Il Partito Democratico e Italia Viva si dichiarano dunque favorevoli alla realizzazione dell’infrastruttura che dovrebbe collegare la Sicilia e la Calabria. Della stessa opinione il leader della Lega, Matteo Salvini, e Forza Italia, che da sempre è stata promotrice dell’opera e che parla infatti di “tempi maturi”.
Anche per le imprese il Ponte risulta essere un’opera strategica soprattutto per incentivare lo sviluppo a livello imprenditoriale e turistico.
Invece, nel governo nazionale, il vice ministro delle Infrastutture, il siciliano Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle, ritiene sia ancora presto. “Oggi, tornare a parlare di ponte sullo Stretto di Messina – dichiara Cancelleri – con decine di milioni di euro già stanziati per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili, ma impantanati nei meandri della burocrazia, rischia di diventare l’ennesima burla per il meridione e per l’Italia intera”
E aggiunge poi: “In questo momento preferisco concentrarmi sulle cose che possono dare immediate risposte al Paese. Non voglio farmi distrarre da discorsi che, se pur affascinati, soprattutto in questo momento storico, rischiano di sembrare utopistici o, nella peggiore delle ipotesi, delle prese in giro. Il Mezzogiorno ha il primato per le infrastrutture più obsolete. Pensiamo subito a mettere in sicurezza i ponti, le gallerie, le strade esistenti e a realizzare le opere già finanziate ma bloccate dalla farraginosa burocrazia. Stiamo parlando di oltre 100 miliardi di euro da poter spendere immediatamente. Sblocchiamo questi soldi, rimettiamo in moto l’Italia e poi, prometto, inizierò a discutere anch’io del ponte sullo Stretto”.
E di temporeggiare, alla Regione Siciliana, sembra proprio non volerne sapere l’assessore regionale agli Enti Locali, Bernardette Grasso: “Per quanto può sembrare inverosimile ma, proprio oggi, per la Sicilia parlare di Ponte sullo Stretto è una necessità vitale. Ci sono tutte le condizioni. E siamo contenti di leggere che quella stessa sinistra antimoderna che nel 2007 strappò a tutti noi questa grande opera, adesso lo riscopra. Da Renzi a Franceschini, come se niente fosse, tutti parlano del Ponte e si schierano a favore del progetto. Ma noi siciliani non lo scopriamo certo oggi. Sarebbe un’opera di assoluta valenza, un’infrastruttura grande e ambiziosa, un gioiello ingegneristico, un simbolo di un’Italia finalmente capace di guardare avanti, a testa alta, davanti al mondo intero. Per questo – spiega l’assessore Grasso – Forza Italia e il presidente Silvio Berlusconi sin dal ‘94 combattono questa battaglia. Non solo perché convinti della valenza territoriale dell’opera, ma anche per il grandioso impatto economico ed occupazionale che la costruzione del Ponte avrebbe per tutta Italia. Peraltro il progetto definitivo, approvato e all’avanguardia, è già pronto. Ciò al contrario di quanto dicono le fake news dei ‘No Ponte’, lo stesso fronte che vuole condannare la Sicilia all’arretratezza economica solo perché non esiste un collegamento stabile su uno Stretto di appena 3 chilometri”.