Sulle dichiarazioni di Silvio Cuffaro, che intanto si è scusato per le sue affermazioni, interviene l’ASP circa la possibilità che l’ospedale di Agrigento rappresenti un focolaio d’infezione. “L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ha appreso, con vivo stupore, del contenuto della conferenza stampa straordinaria indetta dal sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, secondo il quale l’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento rappresenta un focolaio di infezione da Covid-19. A tal riguardo la Direzione Sanitaria di Presidio, di concerto con la Direzione Aziendale, intende rassicurare la collettività circa la piena sicurezza dei percorsi assistenziali all’interno del nosocomio. Alla data attuale, l’ASP di Agrigento ha monitorato costantemente lo stato di salute del personale in servizio nel predetto Presidio; su 929 tamponi rino-faringei eseguiti, solo quattro risultano essere positivi, per i quali, peraltro, è in corso la validazione diagnostica. E’ ancora opportuno sottolineare che i quattro soggetti risultati positivi, pur prestando servizio all’interno dell’ospedale, non svolgono attività in unità operative con degenza e quindi non hanno contatti con i pazienti ricoverati. E’ appena il caso di tornare a ribadire che l’ospedale di Agrigento dispone, al suo interno, di percorsi Covid e non-Covid differenziati, finalizzati ad evitare qualsivoglia promiscuità o contatto tra pazienti NO COVID e pazienti potenzialmente positivi; inoltre tutto il personale sanitario opera sistematicamente munito di dispositivi di protezione individuale tesi a garantire la sicurezza propria e quella altrui.
In conclusione l’Azienda, nel rammaricarsi per l’asserzione del sindaco, istituzione dotata di intrinseca attendibilità, conferma l’assoluta sicurezza dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, anche grazie alla professionalità di tutti coloro che vi operano per assicurare una efficace ed efficiente assistenza sanitaria”.
In risposta, il sindaco Cuffaro si scusa per le sue affermazioni e dice: “Sento il dovere dopo aver avuto un franco e civile colloquio con i dirigenti dell’Asp, con i quali abbiamo approfondito il caso, riportato poi sui media, relativo alla positività, in sole 48 ore, di quattro nuovi casi all’ospedale San Giovanni Di Dio, di affermare che all’ospedale non esiste nessun focolaio. Infatti, questi quattro casi positivi sono il risultato di ben 929 tamponi effettuati il 7 maggio scorso a tutto il personale del nosocomio agrigentino. Ma di questo nessuno ne era a conoscenza e quindi la comunicazione dei quattro tamponi in soli due giorni aveva creato un po’ di allarmismo, cosa che non sarebbe avvenuta se avessimo avuto contezza del numero dei tamponi effettuati. Colgo l’occasione per spiegare meglio ciò che volevo affermare, perché probabilmente sono stato frainteso: quando dicevo di voler tenere i miei concittadini lontano dall’ospedale, mi riferivo all’iniziativa, intrapresa all’inizio della pandemia, che permetteva a soggetti particolarmente a rischio di non recarsi in ospedale a ritirare le medicine di cui avevano e hanno bisogno, in quanto eravamo noi a farlo, su loro delega, per loro, evitando così il rischio contagio. Mi corre l’obbligo anche di ribadire che in ogni occasione non ho fatto altro che ringraziare con quanta attenzione e senso di responsabilità abbiano agito i nostri concittadini che lavorano in strutture ospedaliere. Sono rammaricato di aver urtato la sensibilità di alcuni infermieri e chiedo scusa se nell’esprimermi non sono stato abbastanza chiaro”.