I casi di coronavirus. Musumeci a confronto con i sindacati per un piano di ricostruzione economica e sociale della Sicilia. Orlando: “Ancora ritardi per la cassa integrazione”.
I casi di coronavirus in Sicilia sono 3.240. Dall’inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 85.955. Sono risultate positive 3.240 persone, e attualmente sono ancora contagiate 2.203. 795 sono guarite, e 242 decedute. Degli attuali 2.203 positivi, 412 pazienti sono ricoverati, di cui 29 in terapia intensiva, e 1.791 sono in isolamento domiciliare.
Ecco la distribuzione dei positivi nelle province: Agrigento 69, Caltanissetta 124, Catania 688, Enna 296, Messina 374, Palermo 390, Ragusa 55, Siracusa 115, Trapani 92.
Nel frattempo, domani pomeriggio, martedì 5 maggio, il presidente della Regione incontra, in video – conferenza, le organizzazioni sindacali a Palermo, a Palazzo d’Orleans. E perché? Perché occorre, approvata la Finanziaria, attuare un Piano di rilancio economico e sociale che segua di pari passo la cosiddetta “fase 2”, avviata oggi lunedì 4 maggio. E Nello Musumeci spiega: “Occorre varare con urgenza un Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell’Isola e per l’efficientamento burocratico. E ciò a sostegno delle imprese, dei settori produttivi e dei lavoratori, ma anche per accelerare la spesa pubblica destinata agli investimenti e alle infrastrutture. Deve essere un Piano frutto di concertazione, asciutto, essenziale, attuabile in tempi celeri. Dopo l’approvazione della legge di stabilità, che contiene provvedimenti emergenziali, il governo regionale intende confrontarsi con le organizzazioni di categoria e sindacali. La Sicilia produttiva deve ripartire, nel rispetto delle norme di sicurezza, più determinata che mai”. Ancora nel frattempo, in attesa del Piano di ricostruzione economica e sociale della Sicilia, non sono ancora giunte a destinazione le misure di ristoro provvisorio economico e sociale, ovvero la cassa integrazione. E adesso a bussare alle porte della Regione sollecitando il pagamento è il presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni di Sicilia, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che così rivolge un appello: “Si torna ancora una volta a sollecitare alla Regione siciliana l’accelerazione dei tempi per l’avvio del pagamento della cassa integrazione in deroga, come previsto dal decreto ‘Cura-Italia’, a tutela dei lavoratori siciliani di aziende che stanno attraversando una profonda crisi a causa dell’emergenza coronavirus. Sembrerebbe che siano state trasmesse all’Inps per il relativo pagamento soltanto il 4 per cento delle pratiche presentate. La condizione di emergenza ha colpito in particolare il lavoro non strutturato nei settori del commercio, della ristorazione, del turismo e del terziario, per il quale è necessario intervenire attraverso la tempestiva erogazione della cassa integrazione in deroga. Si tratta di evitare una ulteriore situazione di tensione che si aggiungerebbe a quella che già vivono le fasce più deboli della popolazione destinatarie dei buoni alimentari, che sta creando un ulteriore appesantimento nei confronti di Comuni per il sovraccarico dei destinatari di interventi di beni alimentari di prima necessità”.