La “fase 2” e le difficoltà di interpretazione relative agli spostamenti verso i “congiunti”. I lumi sulle misure del nuovo decreto Conte.
Dal 4 maggio si allentano le misure del lockdown: sarà consentito muoversi oltre che per motivi di lavoro anche per vedere i propri congiunti. Ma chi sono i congiunti? È l’interrogativo più discusso dagli italiani nelle ultime ore, nonché la parola più cercata sul web. Come si legge nel testo del Dpcm all’articolo 1 si chiarisce che verranno consentiti gli spostamenti per incontrare congiunti “purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Dunque, non sono consentiti pranzi e cene di famiglie allargate, ma solo visite mirate ai congiunti. Vediamo di fare chiarezza sui dubbi interpretativi. Per congiunti si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. E dunque dal 4 maggio sarà consentito andare a visitare genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente, e anche qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile. A questo proposito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiarisce: “Lo preciseremo nelle faq, ma non significa che si può andare a casa di amici, a fare delle feste. Si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o stabili relazioni affettive”. Per gli innamorati che hanno sollevato polemiche sui social nel timore di non poter rivedere la dolce metà, da Palazzo Chigi arrivano le rassicurazioni, il termine congiunti include anche i fidanzati stabili e i conviventi. Confermato l’obbligo di rimanere a casa qualora vi fosse una temperatura dai 37.5 a salire. E per chi aveva messo in pausa la stampante di casa, potrà riavviarla perché a breve verrà pubblicato un nuovo modulo di autocertificazione. E’ bene ricordare come gli spostamenti per gli incontri con i congiunti – come specificato dal decreto – sono comunque consentiti solo all’interno della propria regione. Per andare in una regione diversa da quella in cui ci si trova bisognerà autocertificare motivi di lavoro, di salute e di assoluta urgenza.