L’aggiornamento dei casi coronavirus in Sicilia. L’intervento del presidente Musumeci su rientri, finanziaria e mascherine. All’ospedale di Enna si utilizza l’anti-artrite.
Fino al pomeriggio di venerdì 27 marzo sono 1095 i casi coronavirus in Sicilia. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Sono risultati positivi 1.164 (170 più di mercoledì 25 marzo), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (159 più di mercoledì 25 marzo). Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania). Ecco la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 52; Caltanissetta, 48; Catania, 321; Enna, 126; Messina, 212; Palermo, 197; Ragusa, 27; Siracusa, 63; Trapani, 49. Nel frattempo, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha incontrato, in video conferenza a Palazzo d’Orleans, i capigruppo dell’opposizione e della maggioranza all’Assemblea regionale siciliana. Sono state avanzate diverse proposte sul piano economico e sanitario relative all’emergenza coronavirus. In particolare, si è concordato sulla necessità di lavorare ad una nuova legge finanziaria legata alle priorità imposte dall’attuale situazione. Ancora nel frattempo, nel merito del caso “rientri”, Musumeci ha ribadito: “Facciamo appello ai siciliani, soprattutto a chi ancora bussa alle porte e vuole rientrare: a loro dico di rimanere dove sono perché non sanno cosa portano con loro. Oggi la prudenza è la migliore cura senza farci prendere dalla paura. Andiamo avanti con cautela e sono convinto che anche le regioni del Sud sapranno uscire fuori da questa situazione. Quando tutto questo sarà finito dovremo passare ad affrontare l’emergenza economica”. E poi, in riferimento ai numeri dei contagi in Sicilia ed alla previsione del picco, Nello Musumeci prospetta: “Se ci mettiamo a fare il confronto con le altre regioni sembriamo in un altro mondo, ma non ci si deve illudere perché il picco da noi deve ancora arrivare anche se non sappiamo quando. Secondo alcune previsioni potrebbe arrivare intorno al 10-15 aprile. L’importante è farsi trovare pronti sapendo di dover fare i conti con un’evoluzione del fenomeno. Quindi esorto a continuare a mantenere la cautela dimostrata fino ad ora, ed a restare a casa con la stessa attenzione dei primi giorni”. E poi, ancora, a fronte della ricorrente carenza di presidi di sicurezza, il governatore si rammarica così: “Aspettiamo le mascherine, questa ormai è diventata una telenovela. Roma da dieci giorni ci rassicura che il tutto arriverà quanto prima, ma ancora non abbiamo visto niente. Di 800mila mascherine che abbiamo richiesto, ne sono arrivate circa 60mila e non omologate. Una mascherina può essere utilizzata mezza giornata, e al massimo un giorno intero. Insomma, dobbiamo fare i conti con questa amara realtà”. Ed ancora nel frattempo, quattro pazienti affetti da Covid 19 e ricoverati nell’ospedale Umberto primo di Enna sono trattati da mercoledì scorso con il farmaco anti-artrite, giunto ad Enna dopo la richiesta inoltrata al centro sperimentatore. L’Azienda sanitaria provinciale di Enna conferma e puntualizza: “I quattro pazienti hanno i requisiti richiesti dalla sperimentazione in corso. E abbiamo richiesto l’impiego del farmaco per altri tre pazienti”.