L’aggiornamento dei casi coronavirus in Sicilia. Il commento dell’assessore Razza sull’aumento dei contagi. I sindacati lanciano l’allarme fallimento dei Comuni.
Come in Italia domenica 22 marzo, anche in Sicilia lunedì 23 marzo il numero dei contagi da coronavirus registra una flessione. In Sicilia lunedì 23 marzo sono 85 in più rispetto a domenica 22 marzo, quando, invece, domenica sono stati 138 in più rispetto a sabato 21 marzo. In Sicilia lunedì 23 marzo i contagiati sono 681. Dall’inizio dei controlli i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 6.375. Sono risultati positivi 721 (91 più di domenica ), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 681 persone (85 più di domenica). Sono ricoverati 310 pazienti (39 a Palermo, 117 a Catania, 72 a Messina, 0 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 22 a Enna, 7 a Ragusa, 24 a Siracusa e 14 a Trapani) di cui 60 in terapia intensiva, mentre 371 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 13 deceduti (1 a Caltanissetta, Agrigento e Siracusa, 6 a Catania e 4 Enna).
La Regione raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitate il sito www.siciliacoronavirus.it o telefonate al numero verde 800 45 87 87.
Nel frattempo i sindacati lanciano l’allarme default degli Enti Locali siciliani, ossia i 390 Comuni, a causa dei minori incassi dalle tasse e dai servizi a domanda individuale, e delle maggiori spese per proteggere i cittadini. Secondo la Cisal Sicilia nel decreto “Cura Italia” del governo Conte vi è poco o nulla, quando invece serve un intervento immediato della Regione e del Governo nazionale altrimenti anche i Comuni saranno costretti allo stop. I sindacalisti Cisal Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione spiegano: “La crisi profondissima che sta colpendo famiglie e attività economiche avrà inevitabili conseguenze sugli enti locali, così come il blocco del turismo e di gran parte delle attività produttive. E’ facile prevedere incassi in picchiata dalle imposte di soggiorno, dalla Tosap, dalla tassa sulla pubblicità, dall’addizionale Irpef, per non parlare di chi avrà difficoltà anche a pagare la Tari che finanzia l’intero ciclo dei rifiuti. I Comuni saranno costretti a riscrivere tutti i bilanci di previsione, considerando il taglio inevitabile che dovranno subire le voci in entrate dai servizi a domanda individuale, come musei e impianti sportivi, ma anche dalle multe. E’ una situazione allarmante, a Palermo come nel resto dell’Isola, che mette a serio rischio la tenuta economica dei Comuni e per la quale serve un immediato intervento da parte della Regione e dello Stato con azioni coraggiose” – concludono Badagliacca e Scaglione.
Ancora nel frattempo, a seguito dell’aumento dei contagi in Sicilia, l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, in occasione della sua ordinaria video conferenza di aggiornamento, ha commentato: “Il presidente Musumeci è stato un profeta. Dalla ricostruzione epidemiologica dei casi, purtroppo, in tutti individuiamo contatti con provenienza dalle aree di contagio del nord nei 14 giorni precedenti. Ecco perchè raccomandavamo maggiore cautela nel rientro in Sicilia, ed ecco perchè noi chiediamo ai cittadini di rispettare le indicazioni sull’isolamento in quarantena volontaria o obbligatoria. Chi ha rispetto dei sanitari deve rispettare le regole. Inoltre, l’aumento dei positivi è dovuto anche ad un maggiore numero di tamponi effettuati, secondo la direttiva del presidente Musumeci. Ci sono dati che ci fanno ben sperare, come il modesto aumento del numero di persone ricoverate in ospedale e in terapia intensiva. Siamo pronti per i successivi step e per una crescita di contagi”.