L’aggiornamento dei casi coronavirus in Sicilia. L’assessorato regionale alla Sanità ha stilato un piano per garantire la continuità dell’assistenza sanitaria. I dettagli.
Adesso sono 115 i contagiati da coronavirus in Sicilia, 32 in più di ieri mercoledì. Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento, ossia i Policlinici di Palermo e Catania, hanno analizzato 1.477 tamponi, di cui 1.223 negativi e 139 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 115 campioni. Risultano ricoverati 33 pazienti (nove a Palermo, tredici a Catania, quattro a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento, uno a Enna e due a Trapani) di cui cinque in terapia intensiva, mentre 78 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti.
Nel frattempo, a margine delle misure di contenimento dell’emergenza coronavirus, l’assessorato regionale alla Sanità, su input dell’assessore Ruggero Razza, ha stilato un piano per garantire ai cittadini la continuità dei servizi sanitari. Negli ospedali sono garantite le prestazioni ambulatoriali con classi di priorità U (urgenti) e B (brevi), e poi le prestazioni relative ai pazienti oncologici o ritenute indifferibili. Anche nell’ambito territoriale – sia pubblico che degli ambulatori specialistici accreditati – sono assicurate le prestazioni ambulatoriali, comprese le domiciliari, con classi di priorità U e B, poi quelle riservate ai pazienti oncologici e le attività ritenute indifferibili. A fronte di ciò lo stesso piano specifica che è tuttavia fondamentale che siano sempre assicurate le misure di contenimento del contagio e il rispetto delle distanze di sicurezza tra pazienti nelle sale d’aspetto, limitando anche il numero degli accompagnatori a una sola unità. Saranno eseguite inoltre le prestazioni riabilitative di natura indifferibile. In tali casi, prima di effettuare il trattamento programmato dovrà essere accertato che nell’ambito del nucleo familiare dell’assistito non vi siano soggetti rientrati dalle aree a rischio coronavirus o persone che presentino sintomatologia riconducibile all’infezione. In tal caso, il trattamento dovrà essere sospeso. Ed ancora inoltre, i Centri dialisi dovranno continuare ad erogare le prestazioni. Se un paziente dovesse risultare positivo al coronavirus, è previsto dal piano il trasferimento in strutture pubbliche dove sarà garantito il trattamento da parte della competente Unità operativa di nefrologia e dialisi. Infine continuano ad operare in regime ordinario i servizi di assistenza domiciliare integrata, e i laboratori di analisi, che comunque dovranno garantire le misure di contenimento del contagio.