La chiusura della discarica di Belpasso, la crisi della raccolta dell’umido nell’Agrigentino, e lo stato di emergenza atteso da Di Pisa per attivare un impianto di smaltimento alternativo.
Sebastiano “Nello” Musumeci, Alberto Pierobon e Salvatore “Salvo” Cocina si affannano ma non hanno finora concretizzato nulla. Dal novembre del 2017, più o meno, sono a lavoro per mantenere la promessa elettorale di dotare ciascuna provincia siciliana di proprie discariche. E invece il presidente, l’assessore e il dirigente dell’assessorato costringono ancora tante province, come Agrigento, a conferire i rifiuti, in particolare umido e indifferenziato, fuori provincia, a centinaia di chilometri di distanza. E ciò con maggiori costi di trasporto e di conferimento, che si ripercuotono sulle bollette che pagano i cittadini contribuenti e che vanificano le percentuali brillanti di raccolta differenziata, come il 73% a luglio ad Agrigento. Adesso, nel cuore dell’estate, la discarica di Belpasso, in provincia di Catania, ha chiuso per manutenzione, e tanti Comuni agrigentini da oltre venti giorni sono impossibilitati a conferire l’umido. Ad Agrigento sabato scorso l’umido non è stato raccolto e oggi, lunedì 19 agosto, si procede con difficoltà… intervista all’assessore Nello Hamel in onda al Videogiornale di Teleacras…
Nel frattempo una soluzione sarebbe l’attivazione, già annunciata e promessa da diversi amministratori locali agrigentini, di un impianto mobile di trattamento e smaltimento di umido e indifferenziato nella zona industriale a cavallo di Agrigento, Favara e Aragona. La società titolare dell’impianto di Tmb, il trattamento meccanico biologico, è la EcoAmbiente, e intorno a tale progetto vi è ampia condivisione da parte dell’ex Ato, i sindaci interessati, il Prefetto e l’assessorato regionale. Consentire ad Agrigento, e ad altri Comuni della provincia, di conferire e smaltire nella zona industriale si tradurrebbe in un risparmio stimato di circa 100 euro a tonnellata. Solo Agrigento risparmierebbe almeno 600mila euro all’anno. L’attivazione dell’impianto è stata promessa a breve, entro la prima settimana di agosto. E invece al momento non è stato attivato alcunché. E’ forse una menzogna? Una delle tante che si propinano ai cittadini allocchi? No: infatti, si attende che il commissario della Provincia di Agrigento, l’ex magistrato Alberto Di Pisa, riconosca lo stato di emergenza, che oggettivamente incombe attualmente a causa del protrarsi della mancata raccolta dell’umido. Non appena il commissario Di Pisa accenderà il semaforo verde (ed è già stato sollecitato dagli amministratori locali), l’impianto di smaltimento nella zona industriale sarà subito in funzione, come spiega e conferma lo stesso assessore Nello Hamel… intervista ad Hamel in onda al Videogiornale di Teleacras…