Il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, annuncia: “Entro la prima settimana di agosto un impianto di conferimento e smaltimento rifiuti nella zona industriale di Agrigento”.
Nella provincia di Agrigento sono in itinere i progetti per la costruzione di impianti di smaltimento rifiuti pubblici a Casteltermini, Sciacca e Ravanusa. Lo stato dell’arte dei lavori è un’incognita. Punto. Nel frattempo i rifiuti agrigentini viaggiano a centinaia di chilometri di distanza, con pesante aggravio di costi non solo di trasporto ma anche di conferimento in discarica perché spesso da Agrigento si è costretti dalla Regione a conferire in una discarica privata, scarseggiando gli impianti pubblici. A fronte di tutto ciò ecco un’oasi nel deserto, nella speranza che non si tratti di un miraggio e che gli agrigentini assetati di impianti di smaltimento a casa propria possano davvero abbeverarsi. Il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, ha annunciato di avere compiuto un sopralluogo con i tecnici del settore nella zona industriale di Agrigento dove, molto probabilmente e a breve, dovrebbe essere attivato un impianto di smaltimento mobile. Lo stesso sindaco Silvio spiega: “Sì, sono stato a Palermo, all’assessorato regionale ai rifiuti. Con me hanno partecipato ad un’apposita riunione il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, i dirigenti dell’Arpa protezione ambiente, il commissario della Provincia, Alberto Di Pisa, il prefetto Dario Caputo, il presidente della Srr ex Ato di Agrigento, Enrico Vella, e il direttore degli uffici dell’assessorato, Salvo Cocina”. E poi? “E poi, dopo l’incontro a Palermo, con Arpa, Azienda sanitaria, Srr ex Ato e l’impresa titolare del progetto, abbiamo compiuto un sopralluogo ad Agrigento, nella zona industriale, in un capannone dove è stata progettata l’installazione di impianti mobili di Tmb, dunque il trattamento meccanico biologico, ordunque il trattamento dei rifiuti indifferenziati, quindi il secco non riciclabile, e dell’umido, quindi l’organico”. Veramente sindaco Cuffaro? Sarebbe ottimo, così altrove sarebbero trasportate solo plastica e carta ma… quando saranno pronti tali impianti mobili nella zona industriale di Agrigento? “Entro la prima settimana di agosto dovrebbe essere possibile conferire i rifiuti provenienti dai Comuni della Srr Ato Agrigento 4, superando, nel breve-medio periodo, tutte le emergenze da sempre in corso, e abbattendo i costi”. Veramente sindaco Cuffaro? Abbattendo di quanto? Quanto si risparmierà? “Almeno circa 100 euro a tonnellata. Se devo essere sincero temevo che la mia trasferta a Palermo della scorsa settimana risultasse infruttuosa e invece devo ricredermi e per questo successo devo ringraziare tutti i presenti e in particolare il presidente della Srr ex Ato Enrico Vella e il direttore Claudio Guarneri. Sono felice di questo risultato. Sono contento di aver risolto questo problema per i miei concittadini e anche di aver fatto risparmiare i cittadini degli altri comuni che potranno conferire nell’impianto della zona industriale di Agrigento” – conclude Silvio Cuffaro. Nel frattempo la deputata regionale originaria di Ravanusa, Giusi Savarino, ha convocato in Commissione territorio e ambiente, da lei presieduta, lo stesso direttore Salvo Cocina, e ha posto il problema della sua Ravanusa, insieme a Naro e a Porto Empedocle, i cui rifiuti sono stati dirottati dall’ingegnere Cocina da Gela, satura, ad una discarica di Trapani, con un aumento della tariffa da 98 euro a 220 euro più iva. A conclusione dell’incontro la Savarino annuncia ai suoi concittadini, oltre che ai naresi ed agli empedoclini, che presto, entro due o tre giorni, le gravi difficoltà saranno risolte, e che Ravanusa, Naro e Porto Empedocle conferiranno indifferenziato e umido non più a Trapani ma ad Enna, in attesa che siano autorizzati nuovi impianti a Gela e nella provincia di Agrigento.