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Restituiti beni per 3 milioni di euro ad un sospettato di mafiosità di Favara

Il palazzo di Giustizia di Agrigento
La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento ha rigettato la proposta di confisca e ha disposto il dissequestro e la restituzione di 14 fabbricati, 25 terreni, quote di altri 26 terreni, 3 società di capitale e relativi compendi aziendali, ed un rapporto finanziario a Giuseppe Scariano, 67 anni, di Favara, ritenuto contiguo alle famiglie mafiose dell’Agrigentino. Si tratta di beni per un valore stimato intorno ai 3 milioni di euro. Tra gli indizi a sostegno della tesi sulla presunta mafiosità di Scariano vi è anche un “pizzino” scoperto nell’ultimo covo del boss Gerlandino Messina a Favara. I giudici nel provvedimento di dissequestro scrivono: “Al di là dei meri sospetti e delle congetture, ciò che rileva in sede giudicante sono i soli concreti elementi indiziari i quali tutti, però, consentono – allo stato – di ritenere compiutamente accertata una effettiva pericolosità sociale di Scariano solo fra il 1997 e il 2003”.

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