Oggi a Palermo la marcia dei sindaci per il salvataggio delle Province dal dissesto finanziario. Il corteo capitanato da Cateno De Luca. Gli interventi.
Dopo lo scorso primo maggio, oggi mercoledì 15 maggio è il giorno della seconda marcia dei sindaci, a Palermo, scatenata dal sindaco di Messina e presidente della Provincia di Messina, Cateno De Luca, per denunciare il dissesto finanziario delle Province e rimediare al collasso. La data del 15 maggio non è, tra l’altro, una scelta casuale. Ricorre oggi infatti la Festa dell’Autonomia della Regione Siciliana. Cateno De Luca, insieme ai già colleghi deputati regionali, Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice, ribadiscono il perché della manifestazione di protesta e spiegano: “Nei giorni scorsi il Governo regionale ha annunciato un primo provvedimento per salvare le ex Province dal dissesto, in accordo col governo nazionale. Ma è appunto solo un primo passo certamente non risolutivo, perché gli enti intermedi, le Province, hanno bisogno di interventi strutturali, normativi e finanziari, che siano certezza almeno nel medio periodo. Ed è proprio quello che abbiamo proposto con un ordine del giorno presentato all’Assemblea Regionale, sul quale vedremo chi è davvero dalla parte dei territori e chi lo è solo a parole”. Ancora più nel dettaglio, alcuni giorni addietro la conferenza Stato – Regioni ha sostanzialmente accolto la proposta del sindaco Cateno De Luca di utilizzare il Fondo di Sviluppo e Coesione per salvare le Province dalla dichiarazione di dissesto finanziario. E, dunque, il problema quale è? Lo stesso De Luca risponde così: “Tale somma non è sufficiente nemmeno per approvare i bilanci 2017, 2018 e 2019, mentre è necessaria una somma di circa 350 milioni di euro per approvare i bilanci del triennio 2019/2021 e consentire alle Province la programmazione degli interventi strategici e l’assolvimento delle funzioni fondamentali, come viabilità, edilizia scolastica e ambiente, riallineandole con le dotazioni finanziarie già assegnate alle Province delle Regioni a statuto ordinario. Tutto ciò mentre dell’originaria assegnazione alla Sicilia di 2,3 miliardi di euro nel Fondo sviluppo e coesione, ne risultano spesi solo 100 milioni, con il rischio di revoca di rilevanti risorse finanziarie, in quanto gli interventi dovranno essere, quanto meno, appaltati, e i cantieri aperti entro il dicembre 2021. Per tale ragione è necessario continuare la nostra azione di difesa dei territori con la manifestazione di oggi a Palermo in Piazza Indipendenza”. Come si ricorderà lo scorso primo maggio, Cateno De Luca, da presidente della Provincia di Messina, ha consegnato la “fascia azzurra” della carica al prefetto di Messina, a conclusione di una manifestazione di protesta a cui hanno partecipato 73 Comuni della provincia Peloritana. De Luca inoltre guerreggia per il rinvio delle elezioni indirette alle Province in calendario domenica 30 giugno, e lo scorso febbraio ha letteralmente chiuso la Provincia di Messina, costringendo i circa 800 dipendenti a ferie forzate.