In attesa della convalida dei “fermi” dei gambiani e nigeriani spacciatori di droga nel centro storico di Agrigento: altri particolari dell’inchiesta “Piazza Pulita” dei Carabinieri.
La piazza adesso è pulita. E’ trascorso da poche ore il blitz “Piazza Pulita” dei Carabinieri, ed un gruppo di africani del Gambia e della Nigeria, che avrebbe scelto il centro storico di Agrigento come crocevia dello spaccio di droga, è recluso in carcere. Complessivamente sono stati arrestati sei presunti spacciatori: quattro sono gambiani, uno è nigeriano e poi vi è una donna, con passaporto italiano ma proveniente dal Belgio, ritenuta complice degli altri cinque. I provvedimenti delle misure cautelari sono stati firmati dalla pubblico ministero, Alessandra Russo, titolare dell’inchiesta. Lo stato di “fermo”, quindi il trattenimento urgente dell’indagato prima del tempo tecnico che occorre per l’emissione dell’ordine di cattura, si è reso necessario per la violenza e la sfrontatezza della banda criminale, che non ha disdegnato a risolvere contrasti e litigi finanche spaccando bottiglie di vetro in testa. E poi per il pericolo della fuga degli inquisiti. E poi per le gravi tensioni con i Senegalesi integrati onestamente nella comunità di Agrigento e non tolleranti, di conseguenza, le scorribande delinquenziali dei Gambiani e dei Nigeriani. Nel capo d’imputazione si legge: “Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante delle cessioni anche nei confronti di minorenni”. L’inchiesta “Piazza Pulita” è stata intrapresa nell’ottobre del 2018 dai Carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Agrigento e della locale Stazione. E ciò a seguito di ripetute ed esasperate richieste di aiuto da parte di residenti e commercianti della zona. I militari hanno iniziato a pedinare i sospettati, che però si sono avvalsi di vedette per coprirsi le spalle, e quindi i Carabinieri sono stati costretti ad arrampicarsi fin sopra i tetti delle case del centro storico per controllarli. Sono stati filmati, di notte e di giorno, i traffici degli spacciatori e gli edifici fatiscenti adibiti come covi logistici e nascondigli della droga. E a riscontro sono stati controllati tantissimi giovani che prima di avventurarsi nella movida si sarebbero approvvigionati di hashish e marijuana dai pusher. Tra i complessivi 32 giovanotti segnalati alla Prefettura come consumatori di sostanze stupefacenti, la maggior parte è minorenne, e alcuni addirittura sedicenni. Inoltre, nel corso delle indagini, da ottobre ad oggi i Carabinieri hanno arrestato 16 persone sorprese in flagranza del reato di spaccio nei pressi di piazza Ravanusella. Il giro d’affari a valle dell’intera operazione è stato stimato in oltre 150 mila euro: ogni giorno, infatti, sono stati contati mediamente 40 scambi di stupefacente, per oltre 120 grammi di roba smerciata, e con un guadagno medio di oltre 600 euro per ogni giornata “lavorativa”, tra virgolette.