Tre sindaci siciliani, di San Pier Niceto, Milazzo e Custonaci, hanno chiesto alla Corte dei Conti come muoversi in ambito stabilizzazione dei precari. E la Corte dei Conti ha risposto: “Si possono assumere i precari negli enti locali ma solo nel limite del 50%. Non possono essere fatti concorsi interamente riservati per i precari degli enti locali. Occorre, infatti, che i piani per l’assunzione dei lavoratori nei Comuni prevedano procedure aperte in cui la metà dei posti siano riservati all’assunzione dei precari da stabilizzare. Inoltre – aggiunta la sezione di controllo della Corte dei Conti – a stabilire il numero delle unità di personale da potere assumere non è la pianta organica dell’amministrazione comunale ma lo spazio finanziario disponibile. I Comuni devono quindi calcolare le spese che possono impegnare per l’assunzione del nuovo personale e poi calcolare la quota da riservare ai precari da stabilizzare che non deve essere superiore al 50%. I fondi messi a disposizione dalla Regione servono per aumentare il budget di cui i Comuni hanno bisogno per bandire i concorsi, fermo restando che le risorse comunali devono costituire la parte prevalente dell’impegno finanziario”.