Il Tribunale di Agrigento dispone il non luogo a procedere a favore del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, imputato di non avere demolito gli immobili abusivi.
Lui, il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino – appena il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha sentenziato che non si sarebbe proceduto penalmente a suo carico allorchè non avrebbe adempiuto alle demolizioni di immobili abusivi imposte dalla Procura – ha commentato: “Sono sollevato. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e nell’autorevolezza del giudice. Vado avanti per la mia strada, soddisfatto di questa sentenza che riconosce la mia trasparenza. Le demolizioni vanno avanti, non le ho affatto bloccate. Ho solo dato un indirizzo politico diverso che adesso sarà portato avanti dagli uffici”. E i difensori del sindaco Castellino, gli avvocati Santo Lucia e Vincenzo Alesci, confermano: “Sì, il sindaco ha solo dato un indirizzo politico diverso, tanto che nelle prossime settimane anche a Palma di Montechiaro inizieranno le demolizioni”. Stefano Castellino è comparso al cospetto di coloro che amministrano la Giustizia in nome del Popolo Italiano imputato, tra l’altro, di abuso d’ufficio e omissione di atti di ufficio per avere disatteso il protocollo, stipulato dal suo predecessore, il sindaco Pasquale Amato poi dimessosi, con la Procura della Repubblica di Agrigento, per la demolizione di immobili abusivi. E ciò per procacciare a suo favore il consenso elettorale. L’11 ottobre del 2017 i Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria alla Procura di Agrigento hanno notificato un avviso di garanzia al sindaco, ed ex consigliere e assessore provinciale, Stefano Castellino. I magistrati capitanati da Luigi Patronaggio hanno contestato al sindaco di Palma di Montechiaro “l’avere indebitamente omesso di procedere alle demolizioni degli immobili abusivi con sentenza definitiva, da demolire senza ritardo”. Lui, il sindaco, nonostante i solleciti, non avrebbe proseguito le demolizioni intraprese dal suo predecessore, Pasquale Amato, e poi dal successivo commissario, Antonino La Mattina. Invero, secondo quanto sostenuto dal sindaco, lui, Castellino, avrebbe ritardato solo per accertare la disponibilità finanziaria nel bilancio al fine di procedere. Infatti, dopo essere stato eletto a giugno 2017 e indagato ad ottobre 2017, si è subito giustificato così: “Sono sorpreso. Perché avviene tutto nel momento in cui la Provincia di Agrigento sta per ultimare la gara per aggiudicare gli interventi di demolizione. Sono anche rammaricato e amareggiato perché, dimostrando di amare la mia terra e la mia comunità, sono andato incontro a tutto questo. Sono un uomo dello Stato, è vero, ma sono anche un uomo del popolo. E in 4 mesi d’amministrazione non ci si poteva aspettare che risolvessi problemi che si trascinano da circa 30 anni. Avevo espresso tutte le mie perplessità sulla tenuta del bilancio, ma tali perplessità sono state fugate dal ragioniere capo del Comune e, pertanto, siamo andati avanti con la gara d’appalto per le demolizioni degli immobili abusivi. Infatti, quando mi sono insediato ho bloccato tutte le spese già preventivate e con ripercussioni sul bilancio, comprese, di conseguenza, le spese per le demolizioni”.