I sostenitori di Martina e di Zingaretti si accapigliano in Sicilia sull’esito del voto alle mozioni. Sullo sfondo ancora lo scontro fratricida tra renziani e non renziani.
Non vi è pace tra gli ulivi ai piedi di ciò che un tempo fu l’Ulivo e che adesso sono le macerie del Partito Democratico, afflitto e flagellato da contrasti interni che ricorrono e perdurano da tempo e che hanno indignato l’elettorato riparato altrove. Il dilemma, davvero amletico, è sempre lo stesso, “Renzi o non Renzi”. In principio è stato, e lo è ancora, Renzi da una parte, democraticamente maggioritario, e dall’altra D’Alema, Bersani e Speranza, minoritari ma insubordinati. L’esito del braccio di ferro è stato che Renzi e il Partito Democratico hanno abdicato al Movimento 5 Stelle ed alla Lega di Salvini, e che la truppa di D’Alema, Bersani e Speranza si è auto-condannata alla irrilevanza politica, avendo fondato la propria azione politica solo ed esclusivamente sull’essere contro Renzi, anche se il Conclave in Vaticano lo avesse eletto Papa. Nonostante ciò in Sicilia lo scontro tra renziani e non renziani si è ripetuto, tale e quale nonostante tutto, in occasione delle Primarie per la scelta del segretario regionale. Il renziano Davide Faraone ha vinto a tavolino perché la non renziana Teresa Piccione si è ritirata polemicamente dalla competizione a poche ore dal voto. Adesso lo stesso copione, tale e quale nonostante tutto, si è ripetuto alle consultazioni per la scelta del segretario nazionale. Ha vinto il renziano Maurizio Martina, e il non renziano Nicola Zingaretti ha gridato al voto fasullo: non è vero! Luigi Di Maio e Matteo Salvini ringraziano e mietono sempre più consensi. Dunque, la Sicilia, insieme alla Campania governata da Vincenzo De Luca, è l’unica regione in cui ha vinto la mozione dei renziani, ovvero l’ex ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina. Nel dettaglio, Martina vince nelle province di Palermo, Messina e Siracusa. Zingaretti vince a Catania, Agrigento, Ragusa e Caltanissetta. A Enna l’ex senatore Vladimiro Crisafulli non ha convocato i congressi. A Trapani il voto è stato annullato nonostante 17 circoli su 21 abbiano deciso di votare assegnando l’84,5 per cento a Zingaretti. Però il presidente della commissione provinciale trapanese del Pd, il renziano Giuseppe Bruno, ha annullato il voto. I rappresentanti della mozione Zingaretti, come Antonello Cracolici, hanno incalzato ancora: “Se non votavano in 600 in due circoli a Palermo vicini a Faraone, a Palermo è chiaro che vinceva Zingaretti. Ed ancora a Palermo, per ragioni legate al versamento delle quote, alcuni circoli di iscritti vicini a Zingaretti sono stati tagliati fuori”. A conclusione della ennesima “singolar tenzone”, è stato l’ex segretario regionale, Fausto Raciti, presidente della commissione per il congresso, a diradare le nubi a tempesta diffondendo i dati ufficiali in Sicilia…
MARTINA – VOTI 5502 – 48,07%
ZINGARETTI – VOTI 5170 – 45,17%
GIACHETTI – VOTI 652 – 5,70%
BOCCIA – VOTI 73 – 0,64%
SALADINO – VOTI 36 – 0,31%
CORALLO – VOTI 12 – 0,10%