Lo scorso 7 ottobre 2018, la Corte dei Conti ha ritenuto che al Comune di Porto Empedocle, tra il 2011 e il 2014, non fosse stato compiuto da amministratori e dirigenti dell’epoca alcun artificio contabile per eludere lo sforamento del patto di stabilità. In particolare, secondo la Corte dei Conti di Sicilia, il già sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, il già dirigente del settore finanze del Comune empedoclino, Salvatore Alesci, e il già segretario del Municipio di via Roma, Pietro Rizzo, non avrebbero truccato i bilanci del 2013 e del 2014, imputando poste di bilancio non correttamente, al fine di nascondere la violazione del patto di stabilità. I giudici contabili non sono intervenuti nel merito dei precedenti anni 2011 e 2012 allorchè ricorre la prescrizione. Nel frattempo, secondo la Procura della Repubblica di Agrigento, gli amministratori sarebbero responsabili penalmente di avere con artifizi contabili occultato lo sforamento del patto di stabilità tra il 2011 e il 2014, e lo scorso 20 settembre le sostitute procuratore di Agrigento, Simona Faga e Chiara Bisso, hanno notificato un avviso di garanzia allo stesso Firetto, al dirigente Alesci ed ai componenti dei collegi dei revisori dei conti, Carmelo Presti, Francesco Coppa, Ennio Saeva, Ezio Veneziano, Rosetta Prato ed Enrico Fiannaca, in carica durante il periodo di contestazione dell’ipotesi di reato, ovvero false attestazioni sul patto di stabilità del Comune di Porto Empedocle. Ebbene, nell’ambito di tale procedimento penale, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, condividendo la proposta di Faga e Bisso, ha ritenuto opportuno ricorrere all’incidente probatorio, ovvero ad un’udienza congiunta tra tutte le parti in causa per approfondire e “cristallizzare” gli elementi probatori. Alcune perizie contabili sono adesso al vaglio della difesa. E l’udienza dell’incidente probatorio è stata rinviata al 26 marzo prossimo.