Da giugno 2017 ad oggi quasi 8mila migranti sbarcati clandestinamente soprattutto sulle coste agrigentine. Altri 7mila sarebbero fantasmi. L’allarme del procuratore Lo Voi.
Da giugno 2017 ad ottobre 2018 sulle coste meridionali della Sicilia, agrigentine e trapanesi, sono sbarcati 7.698 migranti, in gruppi di poche persone, pagando fino a 5mila euro per la traversata dalla Tunisia, eludendo i controlli in mare, e poi dileguandosi nell’entroterra, non identificati, scongiurando il rimpatrio. E 7.698 in 241 approdi sono tanti quanti Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza delle province di Agrigento e Trapani hanno contato, rintracciandoli e identificandoli. Quasi tutti i 7.698 sono tunisini, e quindi migranti economici provenienti dalla Tunisia con cui l’Italia ha un accordo per il rimpatrio. Ed ecco perché i migranti tunisini pagano fino a 10 volte di più, da 500 a 5mila euro, rispetto agli altri migranti che in massa partono invece sui gommoni dalla Libia. Ovviamente i tunisini non vogliono essere soccorsi dalle navi delle Ong o della Guardia Costiera, e tentano di raggiungere la Sicilia senza essere intercettati. Viaggiano in 20, 30 al massimo, su imbarcazioni che poi abbandonano sulla spiaggia, tante delle quali nell’Agrigentino sono state documentate e additate dall’associazione ambientalista MareAmico anche come causa di inquinamento quando non si procede subito alla rimozione. In alcuni casi sulla terraferma sono attesi da automobili o furgoni di organizzazioni che operano in Italia, e che li trasportano verso le regioni del nord Italia oppure oltre i confini nazionali, nel continente. I migranti della rotta tunisina giungono in Sicilia con cadenza quasi quotidiana, finanche adesso, con il freddo e il mare agitato. Tante volte sfruttano l’appoggio dei pescherecci e delle navi mercantili tunisine che traghettano i migranti fino a poche miglia dalle coste, dove i barchini sono calati in mare. Solo da febbraio ad ottobre 2018 sono stati intercettati 2.392 migranti in 105 sbarchi fantasma, e secondo la Procura di Palermo sono almeno altri 7000 i migranti che hanno viaggiato da clandestini, e lo sono ancora, spesso su potenti gommoni resi a disposizione da gruppi criminali di sospetta matrice terroristica. L’unica testimonianza del loro transito sono le decine di imbarcazioni arenate sulle coste dell’Agrigentino. Come già il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, anche il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, condivide, rilancia l’allarme e spiega: “Questo sistema favorisce l’ingresso di migranti irregolari interessati a un trasporto via mare sicuro e disposti a pagare cifre più alte rispetto ai tradizionali viaggi sui barconi per evitare qualunque forma di controllo ed identificazione all’arrivo. Anche per questa ragione non può escludersi, ma non vi sono elementi precisi al riguardo, che possano approfittarne anche soggetti pericolosi”.