Il Tribunale di Agrigento assolve 21 presunti “furbetti” al Comune di Camastra, imputati di interruzione di pubblico servizio e truffa. I dettagli.
Il 23 settembre del 2012 la Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 21 dipendenti del Comune di Camastra, indagati nell’ambito di una inchiesta per truffa e interruzione di pubblico servizio. Così come riscontrato dai Carabinieri della Compagnia di Licata, i dipendenti comunali periodicamente si sarebbero assentati dal loro posto di lavoro per alcune ore senza giustificato motivo. A ciascuno dei 21 indagati, poi rinviati a giudizio, è stato quantificato il danno economico provocato alle casse comunali. Adesso, al processo di primo grado, ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice monocratico, Gianfranca Claudia Infantino, ha assolto i 21 imputati, parte dei quali già in pensione. In riferimento alle due ipotesi di reato contestate, “il fatto non sussiste” è stato riconosciuto in sentenza per l’interruzione di pubblico servizio, e la “tenuità del fatto” per la truffa. I 21 assolti sono Nazareno Bellomo, 61 anni, Nicola Costanza, 59, Giuseppe Bonvissuto, 58, Giuseppina Di Caro, 62, Giuseppe Onolfo, 64, Giuseppe Provenzani, 66, Maria Brunco, 61, Giuseppe Gaglio, 61, Colomba Onolfo, 61, Calogero Prato, 55, Anna Maria Scibetta, 68, Calogera Tesè, 68, Rosalba Di Caro, 54, Graziella Todaro, 56, Rosa Colomba Amato, 52, Maria Giovanna Di Miceli, 51, Maria Messina, 54, Calogero Gramaglia, 47, Franco Polizzi, 46, e Giuseppe Brunco, 58 anni. Le inchieste e i blitz anti-assenteismo imperversano da parecchi anni, tra casi più o meno eclatanti di furbetti: come non ricordare il dipendente pubblico in pantofole e pigiama che timbra il cartellino e poi rientra a casa. Tra i tanti, più recentemente, è stato alquanto rimbombante il caso di Cefalà Diana, in provincia di Palermo, dove, a seguito delle indagini dei Carabinieri, sono stati appena iscritti nel registro degli indagati 20 dipendenti pubblici, tra il Comune e il Coinres, il consorzio che si occupa della raccolta dei rifiuti. Gli inquisiti si sarebbero assentati dal lavoro per la spesa, per giocare alle slot machine o per custodire i propri animali. Le videocamere dei Carabinieri hanno registrato impiegati fuoriuscire ripetutamente dagli uffici comunali e altri con la moto ape diretti in campagna. E tutto ciò dopo avere timbrato il cartellino. Ecco in una foto agli atti giudiziari un impiegato comunale che dorme in automobile…