Appalti e benefici agli armatori Morace dalla Regione Sicilia. Concorso in corruzione. Notificati 14 avvisi di conclusione indagini. Anche a Crocetta e a Vicari.
La Procura di Palermo ed i Carabinieri dei Comandi provinciali di Palermo e Trapani hanno ipotizzato il pagamento di mazzette per lubrificare la concessione di finanziamenti nel settore del trasporto marittimo. E il 19 maggio del 2017 hanno arrestato l’ex sindaco di Trapani e deputato regionale, Mimmo Fazio, e l’armatore Ettore Morace, titolare di “Ustica Lines”. Adesso la Procura palermitana, tramite il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed il sostituto Francesco Gualtieri, ha concluso le indagini e ha notificato il relativo avviso a 14 indagati, tra cui l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’ex sottosegretario ai Trasporti Simona Vicari, che avrebbero ricevuto attenzioni particolari da parte dell’armatore Ettore Morace. A Crocetta, ed al suo uomo di fiducia, Massimo Finocchiaro, è contestato di avere intascato due bonifici da 5mila euro ciascuno con cui Morace avrebbe finanziato il progetto politico “Riparte Sicilia”. E Crocetta, a sua volta, avrebbe esercitato pressioni sugli uffici della Regione per implementare i servizi di “Ustica Lines”. Ed a Simona Vicari l’armatore Morace avrebbe regalato un Rolex da 5mila euro per sollecitare l’approvazione di un emendamento in Parlamento favorevole alla sua compagnia di navigazione. I 14 indagati, che adesso hanno 20 giorni di tempo per opporre contro-deduzioni prima che la Procura formuli la richiesta di rinvio a giudizio, sono Ettore Morace e suo padre Vittorio Morace, Mimmo Fazio, Giuseppe Montalto, Marianna Caronia, Salvatrice Severino, Simona Vicari, Rosario Crocetta, Massimo Finocchiaro, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Giacomo Monteleone e la società “Ustica Lines”, poi ribattezzata “Liberty Lines”. Salvatrice Severino è stata dirigente all’assessorato alle Infrastrutture e Trasporti fino al 2014, e così anche Giacomo Monteleone, che è stato il presidente delle commissioni di due gare di appalto vinte da “Ustica Lines” di Morace, celebrate il 23 ottobre 2013 ed il 28 e 31 marzo 2014, per i collegamenti con le isole Egadi e le isole Eolie, per 60 milioni di euro. Secondo i magistrati indaganti, Giacomo Monteleone è stato a conoscenza che l’altro concorrente alle stesse gare, la “Compagnia delle Isole”, denunciò per iscritto l’incompatibilità della dirigente Salvatrice Severino, perché la figlia di lei lavorava per “Ustica Lines” di Morace. Dunque, Monteleone avrebbe dovuto sospendere la gara che invece proseguì fino all’aggiudicazione a favore degli armatori trapanesi, i Morace. E quindi Monteleone avrebbe violato il principio di imparzialità imposto al dipendente pubblico. Gli altri funzionari indagati, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla ed Elisabetta Miceli, sono stati parte dell’ufficio diretto da Salvatrice Severino e avrebbero contribuito a scrivere un bando su misura per i Morace e, con il meccanismo delle compensazioni, avrebbero aumentato la base d’asta della gara, procurando alla compagnia di Morace un guadagno di 10 milioni di euro in più di quanto gli spettasse. Anche i funzionari dell’assessorato sarebbero stati a conoscenza della incompatibilità di Severino, ma avrebbero omesso di intervenire. E tale condotta di favore sarebbe risalente nel tempo, almeno dal 2002 in poi. E nel capo di imputazione si legge che dirigenti e funzionari dell’assessorato avrebbero “omesso di rilevare gravi inadempienze contrattuali poste in essere dai Morace tra gli anni 2009 e 2011 nell’ambito del contratto per i collegamenti con le isole minori nel quinquennio 2008-2013”. In cambio Salvatrice Severino avrebbe ottenuto gioielli e borse per 13mila euro, e mille euro di biglietti gratis in nave. Gli altri funzionari invece si sarebbero accontentati di passaggi in nave gratuiti per loro stessi e per i parenti. E si tratta, secondo le stime dei Carabinieri, di quasi 20mila euro di biglietti. Infine, a Marianna Caronia, attuale presidente del gruppo misto all’Assemblea Regionale, è contestato di avere ottenuto da Ettore Morace una liquidazione gonfiata come dipendente della Siremar spa acquistata dallo stesso Morace. Ed a raccomandare Marianna Caronia ad Ettore Morace sarebbe stato un altro dei 14 indagati, Giuseppe Montalto, segretario dell’allora assessore regionale Giovanni Pistorio.