Botta e risposta tra l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, e i lavoratori sulla strada statale 640 della Cmc di Ravenna. I dettagli.
In estrema sintesi è accaduto che l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Marco Falcone, è piombato a sorpresa sulla statale 640 Agrigento – Caltanissetta, ha trovato il cantiere di lavoro vuoto, si è arrabbiato, e ha tirato le orecchie all’Anas: “Fuori l’impresa, la Cmc di Ravenna”. E i lavoratori della Cmc di Ravenna si sono arrabbiati ancora di più: “Ma guarda un po’, l’assessore non si è accertato sul come e sul perché del cantiere vuoto. Ma vada a fare la campagna elettorale altrove”. Adesso, più nel dettaglio, ecco il racconto. Gli ispettori dell’assessorato regionale alle Infrastrutture si sono recati in visita ai cantieri della strada statale 640 Caltanissetta-Agrigento, nell’ambito del monitoraggio delle opere pubbliche dell’Isola avviato dall’assessore Marco Falcone. Dalla ispezione è emerso che il cantiere è in stallo e non si riscontra alcun progresso per l’opera rispetto a tre mesi addietro. Lo stesso assessore Falcone ha commentato: “La situazione sulla Caltanissetta-Agrigento è preoccupante. Malgrado le rassicurazioni avute a Roma, abbiamo accertato una ingiustificata battuta d’arresto nei lavori che si ripete in maniera inspiegabile. A questo punto l’Anas deve stare al fianco della Regione e dei siciliani: faccia rispettare un contratto più volte mortificato, mandando via un’impresa che sta offendendo non solo il proprio prestigio ma anche la dignità dell’intera Isola”. Punto.
A fronte di ciò i circa 200 lavoratori del cantiere della strada statale 640, dipendenti della Cmc di Ravenna, si sono alquanto agitati, mobilitandosi spontaneamente e riunendosi nel campo base di “Empedocle 2”. E insieme hanno spedito una lettera di replica all’assessore Falcone e, per conoscenza, al presidente della Regione, Nello Musumeci, e a tutto il governo regionale. E hanno scritto: “Gli operai siciliani e non, sono delusi e seriamente preoccupati a seguito delle dichiarazioni dell’assessore Marco Falcone, che chiede ad Anas di mandare via l’impresa esecutrice Cmc di Ravenna, con conseguenze per il nostro futuro e per il sostentamento delle nostre famiglie. Considerate le problematiche finanziarie che affliggono il settore delle costruzioni e che hanno portato al fallimento e al concordato le più grosse imprese italiane con cantieri totalmente deserti, opere incompiute e disoccupazione alle stelle, in modo particolare in Sicilia, l’assessore Marco Falcone dovrebbe apprezzare gli sforzi della Cmc di Ravenna che, nonostante sia costretta ad operare in sottoproduzione, continua a mantenere, per quanto possibile, i posti di lavoro, pagando con regolarità gli stipendi a noi tutti che con le nostre mani, orgogliosamente, stiamo costruendo una delle opere più importanti d’Italia, portando avanti le nostre famiglie con dignità. Per dovere di cronaca, si precisa che in occasione dell’ispezione dei funzionari dell’Assessore noi operai eravamo in cassa integrazione per la pioggia che nella giornata di martedì 28 ottobre ha interessato il territorio di Caltanissetta e non solo. Gli altri giorni, a differenza di altri che vanno in giro a raccogliere voti, siamo stati e siamo regolarmente a lavoro a spaccarci dignitosamente ed orgogliosamente la schiena.
Rimaniamo speranzosi che quanto successo non sia l’ennesima propaganda elettorale politica finalizzata a favorire le imprese degli amici portatori di preferenze, a scapito di tutti noi e delle nostre famiglie. Chiediamo al Presidente della Regione Musumeci e all’assessore alle Infrastrutture Falcone di venire in cantiere a stringerci la mano in modo da poter constatare direttamente quanti siamo e cosa facciamo. La Sicilia non ha più bisogno di slogan, ma di impegni precisi. E qui a Caltanissetta l’unico impegno è quello di terminare i lavori della statale 640, non solo per completare un’opera assai essenziale per questo territorio, ma per continuare a credere che con il lavoro resta salda la dignità di tutti noi e delle nostre famiglie”. Punto.