La lotta alla povertà e l’assalto alle misure di sostegno. I dettagli sul Reddito di inclusione oggi in Sicilia, in attesa del Reddito di cittadinanza.
In quel tempo è stato il Sia, il Sostegno inclusione attiva, adesso è il Rei, il Reddito di inclusione, e prossimamente sarà il Reddito di cittadinanza, anche se su ciò pesa pesantemente l’incognita del braccio di ferro contabile in corso tra Commissione Europea e Governo Italiano. Dunque, oggi è il Rei, e quanti in Sicilia intascano il Rei? L’Inps risponde: al mese di settembre 2018 i percettori del Reddito di inclusione in Sicilia sono già quasi 300mila, esattamente 280.744. E sono divisi in 271.270, che sono parte di 87.568 famiglie, con un sussidio mensile medio di 324 euro. E poi vi sono 9.474 titolari della ex carta Sia, che sono parte di 2.402 nuclei familiari, e che ogni mese incassano 246 euro. In tutta Italia, il Reddito di inclusione, come strumento di lotta alla povertà, interessa attualmente oltre 379.000 famiglie per un milione di persone. E in tale cifra al Sud vi è il 69% come famiglie, e il 72% delle persone. E poi circa 38.000 dei 379.000 in Italia con il Rei sono extracomunitari. Il 47% delle famiglie ed oltre il 51% delle persone con il Rei risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia. Attenzione: la modifica e l’ampliamento dei requisiti per accedere al Reddito di inclusione provocherà una lievitazione di tali numeri prevista come enorme. Ad esempio, nel solo Comune di Palermo vi sono 42mila appuntamenti fissati entro il 30 novembre, e nel frattempo le sedi Inps in tutta la Sicilia sono impegnate ad esaminare altre decine di migliaia di richieste. Ed ancora non è decollato il Reddito di cittadinanza, atteso invece, secondo quanto scritto da Conte, Tria, Salvini e Di Maio nel Documento di economia e finanza e nella Finanziaria, da aprile 2019 in poi insieme alla Pensione di cittadinanza. Sono stati stanziati 9 miliardi di euro come copertura, più 1 miliardo di euro per la riforma dei Centri per l’impiego, affinchè reggano all’impatto dei richiedenti. Infatti, secondo le previsioni, il Reddito di cittadinanza interesserà 9 milioni di italiani che sono privi di reddito o con reddito troppo basso. Ovviamente il Reddito di cittadinanza comprenderà e supererà l’attuale Reddito di inclusione. Il sistema di assegnazione e di pagamento del Reddito di cittadinanza è semplice: secondo l’Istat oggi è povero colui che vive con meno di 780 euro al mese. Quindi il reddito di cittadinanza in tal caso pagherà tanto quanto serve per raggiungere i 780 euro al mese. E così sarà per la Pensione di cittadinanza: se io incasso una pensione di 400 euro al mese, automaticamente sarà elevata a 780 euro. Altro esempio: se in una famiglia di 3 persone padre e madre sono disoccupati, con un figlio maggiorenne a carico disoccupato anche lui, a padre e madre saranno pagati 780 euro ciascuno, quindi 1560 euro al mese. E lo Stato in cambio pretende che ci si iscriva al Centro per l’impiego, che si ricerchi lavoro e che ci si renda subito disponibili alle offerte di lavoro, che si seguano corsi di formazione professionale, e che si sia pronti ad essere impegnati per 8 ore settimanali in progetti comunali utili alla collettività. Postilla conclusiva importante: a differenza del Reddito di inclusione, il Reddito di cittadinanza sarà pagato solo ai cittadini italiani.