Ad Aragona è stato restituito alla pubblica fruizione, dopo il restauro degli spazi museali e l’ampliamento espositivo, il Tesoro della Chiesa del Rosario di Aragona, esposto nella cripta, primo tassello del Museo Diocesano inteso come museo diffuso nel territorio, realizzato dalla Soprintendenza nel 1997 a cura di Gabriella Costantino, grazie ad un finanziamento dell’Assessorato regionale ai Beni culturali e con un contributo della Curia. Il museo comprende argenti, gioielli, ex voto, sacre suppellettili e pregiati paramenti. Sono stati adeguati gli impianti di sicurezza ed illuminazione. E’ stato previsto anche uno spazio multimediale. La stessa Gabriella Costantino spiega: “Il pretesto della realizzazione del Polo nel 1997 è stata la necessità di musealizzare la pittura del soffitto ligneo ottocentesco, realizzato nel 1842 da Giuseppe Spina, pittore di Licata, staccata dal supporto ligneo con la tecnica dello “strappo” per rendere visibile il dipinto sottostante datato 1689. Ed anche la volontà di lavorare parallelamente da una parte alla ricostituzione del Museo Diocesano e dall’altra ad una rete di poli museali diffusi nel territorio: ed è un percorso culturale oggi condiviso assieme alla Curia Arcivescovile. Altro aspetto interessante è quello legato alla committenza del Tesoro della Chiesa, fra Confraternita e i principi Naselli devoti a San Francesco. E’ rappresentativo il pendente reliquario in oro, cristallo di rocca, e smalti policromi contenenti un frammento della Sacra Sindone”.