La Procura della Repubblica di Agrigento è stata impegnata nella requisitoria al processo di primo grado nell’ambito dell’inchiesta su una presunta truffa al Servizio sanitario nazionale, e che ha provocato, nel 2013, il sequestro, ad opera dei Carabinieri del Nas, di una farmacia e di una parafarmacia a Porto Empedocle, e di un’altra parafarmacia ad Agrigento. Secondo i capi d’imputazione, le parafarmacie sarebbero state trasformate in farmacie, vendendo farmaci senza fustelle e con ricette in bianco firmate da medici compiacenti. La pubblico ministero Simona Faga ha chiesto 4 anni di reclusione per il farmacista Mario Terrana, 65 anni, di Porto Empedocle, ed 1 anno e 10 mesi di reclusione per Ninì Mirella Pace, 64 anni, moglie di Terrana. Poi 2 anni e 4 mesi per Cinzia Venturella, 35 anni, di Ribera, ed 1 anno e 4 mesi per Carmelinda Strazzeri, 37 anni, di Mazzarino, e sono entrambe farmaciste collaboratrici della farmacia di Terrana. Poi 2 anni e 6 mesi per Gino Montante, 71 anni, di Agrigento, 2 anni e 2 mesi per Andrea Savatteri, 66 anni, di Porto Empedocle, 1 anno e 6 mesi per Raffaele Sanzo, 57 anni, di Agrigento, e 2 anni e 2 mesi per Carmelo Amato, 67 anni, di Agrigento, tutti medici. E poi 1 anno e 6 mesi per Michele Alletto, 49 anni, di Agrigento, dipendente della farmacia di Terrana. E poi 8 mesi per Salvatore Cani, 53 anni, di Canicattì, addetto a un deposito di medicinali. A vario titolo rispondono di truffa, falso, ricettazione ed esercizio abusivo della professione. La pubblico ministero ha escluso l’associazione a delinquere.