HomeCronacaIl Cga sconfessa la Soprintendenza di Agrigento su alcuni lavori privati

Il Cga sconfessa la Soprintendenza di Agrigento su alcuni lavori privati

L’avvocato Girolamo Rubino
Una donna di Favara, G C sono le iniziali del nome, 53 anni, è proprietaria di un fabbricato ubicato ad Agrigento, a San Leone, pervenutole per successione ereditaria dalla madre nel 2013. L’immobile in questione è stato oggetto di alcuni interventi edilizi che non hanno determinato aumento di volume e di altezze. Per tali lavori è stata rilasciata nel 2015 la compatibilità paesaggistica dalla Soprintendenza competente. Successivamente il Comune di Agrigento ha rilasciato le concessioni edilizie in sanatoria. Poichè l’edificio, in ragione della vetustà, richiedeva interventi di manutenzione della copertura,la proprietaria ha presentato al Comune di Agrigento una richiesta di permesso di costruire per eseguire opere di manutenzione straordinaria. Al contempo, la ditta chiedeva alla Soprintendenza il rilascio del nulla osta per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria. Stante l’inerzia della Soprintendenza, la ditta nel 2017 ha comunicato al Comune e alla Soprintendenza che sulla richiesta di nulla osta paesaggistico doveva intendersi formato il silenzio-assenso ai sensi della legislazione regionale vigente. Inopinatamente la Soprintendenza ha diffidato la ditta a non intraprendere i lavori richiesti. Dunque, la ditta prontamente ha promosso un ricorso davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, ed il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dai difensori, ritenendo fondata la censura relativa all’avvenuta formazione del silenzio-assenso. Tuttavia la Soprintendenza, in palese violazione del provvedimento cautelare reso dal Tar, ha negato l’autorizzazione ad eseguire i lavori di manutenzione straordinaria. Ed allora la ditta ha proposto motivi aggiunti di ricorso, sempre con il patrocinio degli avvocati Rubino e Airò, chiedendo la declaratoria di nullità del provvedimento impugnato per contrasto con l’ordinanza cautelare resa dal giudice amministrativo. Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, ritenendo fondati i motivi di ricorso formulati dagli avvocati Rubino e Airò, ha accolto la richiesta cautelare avanzata dai difensori disponendo che sono consentiti nelle more della decisione di merito i lavori urgenti afferenti la manutenzione straordinaria dell’immobile. Pertanto, per effetto della pronunzia cautelare resa dai giudici amministrativi, la signora di Favara potrà iniziare i lavori mentre la Soprintendenza deve ancora rimborsare alla ricorrente le spese legali di cui alla precedente fase cautelare.

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