R M, sono le iniziali del nome, 35 anni, ha partecipato al concorso per il reclutamento di 814 vigili del fuoco ma è stato giudicato non idoneo per asserito deficit dell’acutezza visiva naturale. Il giovane siciliano ha allora proposto un ricorso, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, contro il Ministero dell’Interno, davanti al TAR del Lazio, producendo tra l’altro una certificazione rilasciata dalla dottoressa Maria Rossella Macedonio, oculista, attestante l’insussistenza di alcun deficit alla funzione visiva. Il TAR del Lazio, accogliendo le richieste istruttorie avanzate dagli avvocati Rubino e Piazza, ha disposto una verificazione, in contraddittorio tra le parti, presso il Ministero della Difesa, centro nazionale selezione reclutamento, il cui esito è stato ampiamente positivo per il ricorrente. Pertanto il TAR del Lazio, considerato l’esito favorevole della verificazione, ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dagli avvocati Rubino e Piazza; conseguentemente il Direttore Centrale del Dipartimento dei vigili del fuoco ha ammesso con riserva il ricorrente nella graduatoria del concorso in questione. Pertanto, per effetto della pronunzia cautelare resa dal TAR, il giovane siciliano potrà essere reclutato tra i vigili del fuoco, mentre il Ministero dell’Interno , soccombente, dovrà procedere al rimborso del contributo unificato al ricorrente.