Ancora braccio di ferro tra Italia ed Europa sulla nave “Diciotti” in Sicilia. Svolta nelle indagini sull’aggressione a Partinico. L’intervento di Mogavero.
La “Diciotti” della Guardia Costiera italiana non è più a largo di Lampedusa. Il ministro dei Trasporti, Toninelli, ha annunciato: “Che la nave approdi a Catania”. E poi il ministro dell’Interno, Salvini, ha corretto non la rotta ma il tiro: “Che la navi approdi sì a Catania, ma i migranti no”. E così i 177 extracomunitari, tra cui alcune decine di minorenni, sono ancora a bordo della motonave, che ha gettato l’ancora ieri a tarda sera, alle ore 23:30, nel porto etneo. Salvini, sostenuto anche dal ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, si è rivolto alla Commissione Europea: “Distribuite voi i migranti su base europea, ciascuno si assuma la propria parte di responsabilità, altrimenti i migranti non sbarcheranno in Italia”. E le testuali parole di Matteo Salvini sono state: “La Nave Diciotti può anche sbarcare in Italia, basta che i 177 migranti vengano suddivisi, nello spirito di solidarietà europea, che è fatta di 27 paesi. Facessero la cortesia, dal momento che abbiamo accolto più di 700mila persone arrivate via mare, di fare la loro parte”. E da parte di Bruxelles al momento non vi è nessun riscontro. E quindi? Se nulla dovesse essere compiuto, il ministro leader della Lega ha già prospettato l’alternativa: i 177 saranno riaccompagnati in Libia, perché la Commissione Europea non è stata capace di ripartirli tra i suoi Stati membri. Nel frattempo, ancora in Sicilia sono stati identificati almeno tre del gruppo di giovani di Partinico, in provincia di Palermo, che, durante la notte di Ferragosto, hanno aggredito cinque migranti minorenni, tra quattro gambiani e un ivoriano, ad una festa organizzata sulla spiaggia di Trappeto. Anche l’educatrice dei cinque, intervenuta a difesa, è stata insultata e spintonata. Poi le vittime dell’aggressione sono salite a bordo di un mezzo per rientrare nel centro d’accoglienza e sono state inseguite fino a Partinico. I Carabinieri hanno ricevuto la denuncia della stessa educatrice, e poi, avvalendosi delle immagini registrate da alcune videocamere di sorveglianza e di testimonianze, hanno scoperto i primi tre presunti responsabili di quanto accaduto. Ancora nel frattempo, dopo il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas Italiana e vescovo di Agrigento, oggi sul tema dell’intolleranza razziale interviene il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, che afferma: “I siciliani mi preoccupano: mi pare che stia penetrando nei loro cuori, nelle menti, nelle ossa un’ideologia che fino a oggi gli era totalmente estranea, fatta di rifiuto e intolleranza verso chi è diverso ed estraneo a noi. Sedotti da slogan che si propagano come un virus. Non c’è bisogno di altre prove: bastano le aggressioni e le violenze di questi giorni, il virus è entrato nell’organismo e sta sconvolgendo la nostra natura”.