L’Anas propensa all’abbattimento dell’Akragas 1 e al potenziamento della viabilità alternativa al viadotto Morandi ad Agrigento. Convocato un tavolo di confronto.
L’ingegnere progettista, Riccardo Morandi, è lo stesso: il ponte “Morandi” a Genova è stato inaugurato dall’allora presidente della Repubblica, Saragat, nel 1967, e il taglio del nastro al ponte o viadotto “Morandi” ad Agrigento risale al 1970. Ecco perché ad Agrigento il dilemma amletico “Demolizione sì, demolizione no” marcia, anzi corre, verso soluzione. Nel frattempo una parte del viadotto “Morandi” agrigentino è chiusa al transito, e sono stati preventivati lavori fino al 2021 e 30 milioni di euro per recuperare stabilità e sicurezza. E poi? E poi molto probabilmente saranno necessarie opere di manutenzione, a cadenza strettamente ordinaria, perché il “Morandi” di Agrigento avrebbe oltre 50 anni di età. E allora? E allora, a fronte di quanto accaduto a Genova, dove già è stato deciso di smontare l’intero ponte e di ricostruirlo, ad Agrigento si dovrebbe procedere più o meno allo stesso modo. Il sindaco, Calogero Firetto, ha proposto all’Anas di accantonare il progetto sulla parte chiusa del viadotto Morandi, che è l’Akragas 1, e costruire un percorso alternativo, raso terra, da Villaseta a Porto Empedocle. E l’Anas, l’Azienda nazionale autonoma delle strade, si è manifestata propensa all’abbattimento dell’Akragas 1 e al potenziamento della viabilità alternativa. Le parti in causa non sono solo Comune di Agrigento ed Anas, ma anche, tra gli altri, la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento, perché il serpente di cemento armato del viadotto Morandi striscia attraversando il parco archeologico della Valle dei Templi, puntando le zampe sulla necropoli bizantina. Dunque, sedie e tavolo: discutiamone insieme. E così sarà venerdì 7 settembre, alle ore 11, nella sala giunta del Municipio di Agrigento, dove siederanno la Soprintendenza dei Beni Culturali, l’Ente Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, l’Ispettorato delle Foreste, il Genio Civile e la Provincia di Agrigento. A diramare gli inviti è il Comune di Agrigento che annuncia: “Saranno valutati l’utilità del ponte Morandi e il suo impatto ambientale, i costi dei lavori per il recupero della sicurezza e la loro efficacia nel tempo, l’opportunità dei percorsi alternativi già proposti a suo tempo dall’amministrazione comunale e il diverso tracciato studiato da Anas, oltre l’ipotesi sempre più pressante della demolizione del ponte”.