HomeCronacaL'Ordine degli Ingegneri sul caso "Morandi" ad Agrigento

L’Ordine degli Ingegneri sul caso “Morandi” ad Agrigento

L’Ordine degli Ingegneri di Agrigento interviene nel merito del caso “Viadotto Morandi” ad Agrigento. Il presidente Alberto Avenia, il vice presidente Epifanio Bellini, e la segretaria del consiglio provinciale, Maria Miccichè, affermano: “Siamo ancora in attesa, come da noi proposto, che sul tema sia convocata una seduta della commissione territorio e ambiente all’Assemblea regionale. E la prima convocazione del 26 luglio è stata rinviata a data da destinarsi. Nel frattempo ribadiamo: nessuna scelta sia assunta senza valutare concretamente gli effetti che essa avrebbe sulla collettività. Lo stesso viadotto Akragas fu costruito sull’onda dell’emergenza frana del 66, e tale scelta non si è rivelata lungimirante da un punto di vista paesaggistico, di rispetto del patrimonio archeologico ma anche strettamente pratico. Sia chiaro a chi in queste ore continua a fare confusione, a volte artatamente, che le vicende di Genova e di Agrigento non sono collegabili usando come filo il mero riferimento al progettista. Crediamo, piuttosto, che si stia per l’ennesima volta tentando di alzare una cortina che possa consentire a chi Amministra (a vario livello) di sfuggire ad un tema che l’Ordine degli Ingegneri ha più volte messo sul tavolo, senza successo: la necessità impellente del potenziamento delle infrastrutture. E’ chiaramente necessario preservare le infrastrutture esistenti attraverso un monitoraggio costante e puntuale del patrimonio più sensibile, con l’utilizzo delle strumentazioni oggi disponibili. Discutere ancora oggi solo del demolire, o non demolire, un ponte ‘malato’ crediamo sia riduttivo rispetto al dovuto dibattito sul tema dell’effettiva dotazione infrastrutturale di un capoluogo di provincia e del patrimonio pubblico che invecchia, e rischia di non restituire ai cittadini né servizi né maggiore sicurezza”.

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