La Corte Costituzionale ha bocciato nomine e proroghe di manager sanitari del governo Crocetta. Decadono in dieci, compreso Venuti ad Agrigento. I dettagli.
Dieci commissari attualmente a capo di Aziende sanitarie provinciali e ospedali siciliani sono stati illegittimamente nominati o prorogati. Così ha sancito la Corte Costituzionale, che si è pronunciata su un ricorso promosso dal Consiglio dei Ministri contro l’articolo 3 della legge regionale siciliana di proroga dell’esercizio provvisorio dello scorso anno che, tra una norma economica e l’altra, ha introdotto la proroga dei manager sanitari. L’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, li ha nominati o prorogati pochi mesi prima del voto per le Regionali del 5 novembre scorso, frettolosamente, non attingendo dall’apposito albo regionale, all’epoca in fase di aggiornamento. Ecco perché sono intervenuti i giudici della Corte Costituzionale che hanno cancellato tale provvedimento. Ancora più nel dettaglio, a breve si concluderà la procedura di decadenza dell’incarico per dieci commissari di Aziende sanitarie e ospedali in Sicilia. E si tratta di Gervasio Venuti ad Agrigento, Giovanni Bavetta a Trapani, Fabrizio De Nicola al Policlinico di Palermo, Antonio Candela all’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Giovanni Migliore al Civico di Palermo, Maurizio Aricò al Villa Sofia-Cervello di Palermo, Gaetano Sirna a Messina, Michele Vullo al Policlinico di Messina, Salvatore Ficarra a Ragusa, e Giorgio Santonocito al Garibaldi di Catania. Loro, i dieci, entro 5 giorni hanno facoltà di opporre contro-deduzioni. In verità, i dieci manager, forse, usciranno dalla porta, obbedendo alla Corte Costituzionale, e poi rientreranno dalla finestra. Infatti, l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, prospetta: “L’orientamento è quello di rinominarli tutti in blocco dopo Ferragosto. Le procedure di selezione dei nuovi manager attraverso l’apposita commissione istituita presso l’assessorato sono ormai in fase avanzata e non avrebbe senso mettere alla guida delle aziende nuove persone per un mese. Bisogna assicurare la continuità specie quando si ha a che fare con aziende che si occupano della salute delle persone”. Ok, però si rileva che essendo da ritenersi illegittime le nomine e le proroghe dei dieci manager, di conseguenza sono illegittimi anche tutti gli atti che hanno firmato. E l’assessore Razza replica: “No, tutti gli atti, bandi di concorso compresi, antecedenti la sentenza della Corte Costituzionale, che è dello scorso 22 maggio ed è stata da poco pubblicata in gazzetta ufficiale, sono legittimi. Gli altri dopo la sentenza, invece, no, però sono sanabili, perché lo stesso manager decaduto e poi rinominato potrà ratificare tutto ciò che ha firmato dopo la sentenza”.