Con il Documento economico e finanziario il governo Musumeci avvia un rapporto di negoziato con lo Stato. Domani il Consiglio dei ministri sulla Finanziaria regionale.
Il governo regionale siciliano scommette sul negoziato con lo Stato. Lo ha scritto anche sul Dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria. E’ un nuovo corso. La trattativa Stato – Sicilia. E, secondo le intenzioni della giunta Musumeci, sarà un atteggiamento collaborativo ma non passivo. Infatti, nello stesso documento economico e finanziario, tra l’altro, si legge: “La Sicilia ha aperto un proficuo negoziato con lo Stato per l’attuazione dell’autonomia finanziaria attraverso la proposta di nuove norme di attuazione in materia. E’ una collaborazione leale, di serrato confronto e dialogo, senza rivendicazionismo lamentoso, ma anche senza alcun vergognoso ed irresponsabile atteggiamento remissivo”. Già da alcune settimane il governo della Regione ha intensificato i rapporti di collaborazione con Roma. Nel frattempo è maturato il parere negativo del ministero dell’Economia alla stabilizzazione dei circa 2700 ex Pip in Sicilia compresa nella Finanziaria approvata il 30 aprile scorso, e che, dunque, è a rischio impugnativa. E domani, venerdì 6 luglio, è in programma la riunione del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno l’esame della Finanziaria siciliana. La Regione si è finora affannosamente premurata a fornire al governo giallo-verde i documenti ritenuti utili per salvare il salvabile. E l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, fiutando il pericolo impugnativa, ha precisato che tanta parte delle norme contestate sono state partorite e approvate in Assemblea e non sono state proposte dal governo. E Armao è ovviamente il promotore del negoziato Palermo – Roma, ed ha già incontrato il capo di gabinetto del ministro all’Economia, Erica Stefani. Nell’ambito del negoziato si navigherà tra le onde e gli scogli della fiscalità di sviluppo, le zone economiche speciali, l’articolo 37 dello Statuto e l’autonomia finanziaria, e poi il nodo della restituzione delle accise sui prodotti petroliferi lavorati in Sicilia con annesso il tema della compartecipazione alla spesa sanitaria. Non è una partita facile, e tanto dipenderà sia dall’atteggiamento del governo di Roma sulla Finanziaria regionale 2018, sia dalla determinazione del governo siciliano a mantenere saldo il timone di navigazione verso gli obiettivi prefissati.