L’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, interviene a seguito dell’annullamento con rinvio da parte della Cassazione della sua assoluzione dall’ipotesi di reato di concorso esterno alla mafia. Lombardo afferma: “Mi verrebbe da dire, in attesa di conoscere le motivazioni della Cassazione e della reale portata della sua decisione, zero a zero e palla al centro: annullamento dell’assoluzione per il reato di concorso esterno, ma anche della sentenza di condanna per il reato elettorale aggravato dal patto politico mafioso. Ma, purtroppo, non è una partita di calcio, ma è divenuta una partita tra le più importanti della mia vita, della vita di un cittadino perbene travolta da una vicenda processuale che a partire dal 2006 ha visto due richieste di archiviazione, e il rigetto della terza richiesta con imputazione coatta per concorso esterno. Poi una prima sentenza di condanna in primo grado ma per fatti diversi da quelli dell’imputazione coatta. E poi l’assoluzione per concorso esterno in sede di Appello ma di condanna per il reato elettorale. E poi una richiesta del Procuratore generale della Corte di Cassazione che aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso e la conferma dell’assoluzione e l’annullamento della condanna per il reato elettorale. Affronteremo anche questi tempi supplementari con la serenità e la determinazione di chi ha la coscienza a posto avendo sempre combattuto la mafia. Con poche parole e con molti fatti. Non ci sarà bisogno del Var ma soltanto di arbitri seri, rigorosi ed attenti”.