La chiusura della discarica di Siculiana: dopo la tardiva richiesta da parte della Regione, si attende l’ok dal neo ministro dell’Ambiente, il generale Sergio Costa.
La discarica privata dell’impresa “Catanzaro” a Siculiana è stata chiusa lo scorso primo giugno. Perché? Perché da Palermo, dall’assessorato regionale, il dirigente competente avrebbe dovuto spedire a Roma, al ministero dell’Ambiente, la richiesta di proroga, in scadenza il 31 maggio, a tempo debito per essere recepita, valutata e accordata. E invece, da Palermo, il signor burocrate si sarebbe ricordato della scadenza della mezzanotte di giovedì 31 maggio solo giovedì 31 maggio. Cosicché, il successivo venerdì primo giugno, complice anche la transizione da un ministro ad un altro, la discarica a Siculiana è stata costretta a chiudere, e decine di comuni siciliani, compresa Agrigento, sono in emergenza. Tanti si chiederanno: ma perché è necessaria tale proroga? La risposta è che la discarica privata dell’impresa Catanzaro non è a norma, perché non è nelle condizioni di effettuare il trattamento meccanico-biologico dell’umido per renderlo non inquinante. E quindi la proroga non è altro che un accordo tra Roma e Palermo, tra ministero dell’Ambiente e Regione, per procedere e proseguire fuori norma. Tanti si chiederanno: se nella discarica a Siculiana si scarica da tanti anni, perchè non si è intervenuti per renderla a norma? La risposta è che la legge europea che impone il trattamento meccanico-biologico ai titolari delle discariche risale alla fine degli anni ’90. E la legge nazionale che ha recepito la legge europea è del 2003. E la legge nazionale in Sicilia è stata ignorata dal 2003 fino al 2018. E quindi, per 15 anni, tonnellate di umido sono state sotterrate senza pre-trattamento inquinando il terreno e l’ambiente. I titolari delle discariche hanno guadagnato e hanno risparmiato perché non hanno investito nel pre-trattamento. E i cittadini sono stati e sono sodomizzati da un servizio pessimo, da tariffe esorbitanti e dall’inquinamento della terra sotto i loro piedi a scapito della salute. Il governo nazionale ha sempre concesso la proroga. Adesso però, forse, è insorto un problema. Infatti, al ministero dell’Ambiente si è insediato il nuovo ministro. E sapete chi è? E’ Sergio Costa, un generale dell’Arma dei Carabinieri, già comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali. Ed è colui che ha condotto l’inchiesta sulla cosiddetta “Terra dei fuochi” in Campania, occupandosi proprio di rifiuti e sotterramenti inquinanti. Ordunque, il generale Costa, ministro dell’Ambiente, sarà propenso a firmare l’autorizzazione alla discarica di Siculiana, tra le più capienti in Sicilia, a proseguire le proprie attività fuori norma?