La Corte d’Appello di Palermo emette la sentenza contro il presunto vertice del mandamento di Corleone. Parte civile diversi Comuni.
La Corte d’Appello di Palermo, a parte alcuni minimi sconti di pena, ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Palermo il 3 marzo del 2017 contro il presunto vertice del mandamento di Corleone: Rosario Lo Bue, 65 anni, di Corleone, 15 anni di reclusione, Vincenzo Pellitteri, 65 anni, di Chiusa Sclafani, 9 anni e 8 mesi, poi 9 anni ciascuno a Roberto Pellitteri, 27 anni, di Chiusa Sclafani, e Salvatore Pellitteri, 25 anni, di Palazzo Adriano. E poi 8 anni e 8 mesi per un altro Salvatore Pellitteri, 41 anni, di Corleone, e 6 anni e 8 mesi per Pietro Pollichino, 76 anni, di Contessa Entellina. E poi risarcimento per le parti civili, i Comuni di Corleone, di Chiusa Sclafani, e il Centro Pio La Torre per i danni di immagine e per la turbativa dell’ordine pubblico provocati dall’azione del gruppo criminale. In particolare, al Comune di Chiusa Sclafani, costituito parte civile e difeso dall’avvocato Salvino Caputo, è stata riconosciuta una provvisionale di 10mila euro, oltre al pagamento delle spese sostenute per il giudizio di appello. E l’avvocato Caputo commenta: “Anche in questa fase viene confermato il principio giuridico del risarcimento per i danni subiti dagli Enti territoriali per le azioni criminose degli affiliati a Cosa nostra”. Rosario Lo Bue, condannato più severamente, sarebbe stato il reggente del mandamento che fu di Riina e Provenzano. I sei imputati sono stati arrestati dai Carabinieri all’alba del 20 novembre del 2015 dopo essere stati sotto controllo per mesi, seguiti e intercettati. E dalle intercettazioni sono emersi anche progetti di morte eccellenti ed eclatanti. Infatti, alcuni degli arrestati e condannati sono stati sorpresi a tramare un attentato al ministro dell’Interno dell’epoca, Angelino Alfano, colpevole dell’aggravamento del 41 bis. E gli avrebbero voluto riservare la stessa morte di John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas il 22 novembre del 1963 da un tiratore solitario. Peraltro, nel corso dell’intercettazione i presunti mafiosi di Corleone sostengono che sarebbe stata Cosa nostra a sentenziare la morte di John Kennedy, per punirlo di un suo voltafaccia. Il progetto dell’ omicidio Alfano è stato meditato e non solo paventato, tanto che si è ipotizzato il luogo dove compiere l’attentato: in Sicilia, durante una campagna elettorale, quando Alfano sarebbe stato più vulnerabile. I Carabinieri di Monreale e di Corleone sono intervenuti in tempo a freno delle volontà sanguinarie, e non solo contro Alfano. Infatti, un altro omicidio sarebbe stato architettato per risolvere una controversia legata alla riscossione di una eredità.