La buca stradale e la morte di Chiara La Mendola: la Procura di Agrigento invoca la condanna dei due imputati dipendenti del Comune.
Il Comune di Agrigento è responsabile di omicidio colposo perché non ha riparato la profonda buca stradale in via Cavaleri Magazzeni. E l’automobilista lo è altrettanto perché, pur avendone la possibilità e il margine, non ha frenato per evitare l’impatto con Chiara La Mendola, già rovinata sulla buca. Ecco, in sintesi, l’epilogo istruttorio del processo per l’incidente stradale lungo via Cavaleri Magazzeni, ad Agrigento, tra San Leone e Cannatello, che intorno alle ore 18 del 30 dicembre 2013 ha provocato la morte di Chiara La Mendola, 24 anni di età. Lo scorso 11 aprile, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Calogero Montante, ha proposto la condanna ad 1 anno di reclusione a carico di Giuseppe Valenti, 81 anni, l’uomo alla guida dell’automobile “Nissan Micra” coinvolta nel sinistro. Adesso, lo stesso pubblico ministero, ha invocato la condanna degli altri due imputati, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Giuseppe Principato, 62 anni, e il funzionario, Gaspare Triassi, 53 anni, responsabile del servizio strade comunali. La Procura agrigentina pretende 1 anno e 6 mesi di reclusione ciascuno, per Principato e Triassi. Il pm Montante ha così condiviso e rilanciato l’esito della perizia del proprio consulente, il dottor Pietro Munzone, che il 31 gennaio del 2017 è stato ascoltato in aula, innanzi al giudice Giuseppe Miceli. E Munzone, a conclusione degli accertamenti peritali, ha relazionato sostenendo che la buca in strada è stata la causa dell’ incidente. Secondo il perito, se non vi fosse stata la buca, peraltro mimetizzata perché colma di acqua piovana, e in mancanza di alcun segnale di pericolo, la ragazza non sarebbe caduta dal suo scooter. A conclusione della reprimenda del dottor Montante, sono intervenuti i difensori che assistono i familiari di Chiara La Mendola, tra i genitori e i fratelli, gli avvocati Giuseppe Arnone e Salvatore Collura. Il prossimo 29 maggio interverranno i legali degli imputati, gli avvocati Giuseppe Scozzari, Nicola Grillo e Antonino Manto. Poi è attesa la sentenza. Il 31 dicembre del 2013, il giorno dopo l’evento funesto, il parroco della chiesa di San Gregorio, a poca distanza dal luogo del sinistro mortale, don Enzo Sazio, affermò: “Quella buca era stata denunciata quattro mesi fa, durante un incontro in parrocchia tra gli abitanti della zona e l’Amministrazione comunale. Ma in quattro mesi nessuno ha fatto niente”.