Pronto in giunta il piano regionale dei rifiuti: no ai termovalorizzatori, ampliamento delle discariche e obiettivo differenziata 35% entro due anni.
Il neo assessore regionale ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, ha disegnato il piano regionale dei rifiuti. E il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha risposto ok. Nel piano Pierobon vi sono delle non novità, come la riduzione da 18 a 9 delle attuali società che gestiscono il servizio di nettezza urbana in Sicilia, ossia gli ex Ato adesso Srr. E poi l’ampliamento delle discariche con la possibilità di trasportare all’estero 500mila tonnellate di spazzatura. E poi, alcune novità, come gli incentivi, da subito, alla raccolta differenziata per raggiungere entro due anni il traguardo del 35%, a fronte del 15,4% attuale. E penalità nella bolletta per coloro che non praticano la differenziata. E poi stop, senza riserva alcuna, ai termovalorizzatori. Pertanto, si tratta di una prospettiva di azione per i prossimi 24 mesi, per tamponare, se non risolvere, l’emergenza atavica che incombe in Sicilia. Ancora in riferimento al potenziamento delle discariche, il piano stanzia 60 milioni di euro per ampliare di un milione di tonnellate di rifiuti la discarica palermitana di Bellolampo, poi Castellana Sicula per 120mila tonnellate, e altre due discariche a Trapani per quasi un milione di tonnellate. L’obiettivo è una discarica per ogni provincia e una tariffa unica di conferimento: infatti, attualmente i privati hanno tariffe differenti autorizzate dalla Regione. Ed ancora in riferimento alla diffusione della raccolta differenziata, è stata approvata la delibera di giunta tramite cui la Regione ha tracciato delle linee guida adesso recapitate ai Comuni come circolari. L’assessore Alberto Pierobon ha voluto così inviare un vademecum agli amministratori comunali per sensibilizzarli sull’argomento. E, tra l’altro, Pierobon scrive ai sindaci: “La cattiva gestione dei rifiuti ha avuto, e continua ad avere, ricadute gravi su vari settori fondamentali della nostra economia: dai differenti comparti del turismo (quello naturale e quello urbano) alla produzione agricola e alimentare. A fronte di tali fattori negativi, vi è la possibilità che i rifiuti da problema diventino risorsa. Le stime per il 2019 prevedono infatti che il settore del recupero e del riciclo valga globalmente circa 1440 miliardi di euro”.