Dettagli e prospettive della Finanziaria approvata dalla giunta regionale di Nello Musumeci. Prossimo l’esame in Assemblea.
Nella Finanziaria appena approvata dal governo Musumeci non vi sono solo i 45 milioni di euro per il rinnovo del contratto e l’aumento degli stipendi, da 80 euro al mese, di circa 17mila dipendenti regionali, ma vi è anche una norma che consentirebbe agli stessi dipendenti della Regione il pensionamento con le regole prima della legge Fornero, quindi anche con meno di 65 anni di età. Dunque, il leader della Lega, Matteo Salvini, se sarà al governo nazionale, non si preoccupi più di tanto di cancellare le asserite aberrazioni della legge Fornero, come ha più volte imprecato e promesso, perché, almeno in Sicilia, la legge Fornero è stata corretta ed emendata dal governo di Nello Musumeci, ma, attenzione e bando ai facili entusiasmi, solo per i dipendenti della Regione. Tutti gli altri invece sgobberanno oltre i 70 anni di età, e poi briciole per pensione. Più nel dettaglio, e a scanso di equivoci: i dipendenti regionali ai quali sarà risparmiata la ghigliottina della legge Fornero sono coloro che matureranno i 40 anni di contributi entro il 2020 ma non hanno presentato domanda in tempo rispetto alla finestra varata nel 2015. E non solo: ancora in tema di personale, la Finanziaria Musumeci accende il semaforo verde agli aumenti Istat per i dipendenti degli uffici del Genio civile. E poi, la Regione, che finora ha finanziato solo le scuole private dell’infanzia, adesso finanzierà anche le scuole private della media inferiore, e ha stanziato, al momento, un milione di euro. Poi vi è la riforma delle casseforti della Regione, la fusione di Ircac, Irfis e Crias, con il parto di un nuovo ente regionale forte di un patrimonio di 100 milioni di euro per il credito alle imprese con un sistema “a sportello” a disposizione non solo delle imprese siciliane ma anche delle aziende non siciliane che intendano investire in Sicilia. Poi, i precari, tra i 700 della Regione e i 18mila di Comuni e Province: e la novità in Finanziaria è che ai Comuni sarà consentito di stabilizzare il personale anche oltre il 2019, termine ultimo imposto da una norma nazionale. E poi, sarà cancellato l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo, e i dipendenti transiteranno alla Regione all’assessorato all’Agricoltura. E saranno cancellati anche gli Iacp, gli Istituti autonomi case popolari, con il lancio di un’unica agenzia con 9 sedi territoriali. E i componenti dei consigli di amministrazione e dei collegi dei revisori dei conti saranno ridotti dagli attuali 65 a 15. E poi, fondi ai forestali, ai dipendenti dei consorzi di bonifica, e ai Comuni, per i quali il fondo regionale a loro destinato sarà aumentato fino a 180 milioni di euro. E poi, per i disabili saranno stanziati in bilancio 152 milioni per un assegno diretto da 1.500 euro al mese per circa 12mila disabili gravi da assistere. E ai 152 si sommano tra i 100 e i 120 milioni di euro recuperati da altri fondi nazionali ed europei.