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Agrigento, arrestato l’imprenditore Enzo Sinatra

Ad Agrigento i poliziotti della Digos, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dalla Procura, hanno arrestato ai domiciliari l’imprenditore e albergatore di Agrigento, Vincenzo Sinatra, 83 anni. Le ipotesi di reato contestate sono falso ideologico e abuso d’ufficio, anche a carico di altri tre indagati, Tito Cece, 71 anni, di Salerno, Dania Ciaceri, 62 anni, di Noto, Dirigente del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia, e Ninfa Cangemi, 57 anni, funzionario del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia. Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Agrigento, gli indagati avrebbero formato atti pubblici falsi preliminari alla vendita a favore della ditta TAS S.r.l. di un appezzamento di terreno appartenente al Demanio della Regione Siciliana sito nel territorio del Comune di Agrigento nel complesso denominato “Villa Genuardi”, e ubicato in area di interesse archeologico. Tali atti sarebbero ideologicamente falsi in quanto aventi per oggetto un’area di estensione assai maggiore a quella rispetto alla quale la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento ha espresso parere positivo alla vendita a favore della TAS. In particolare Sinatra, quale rappresentante della Tas, e Cece, quale libero professionista, con accordi collusivi con i pubblici ufficiali, avrebbero indotto Dania Ciaceri, Dirigente del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia, a trasmettere al Genio Civile una nota con la quale individuare l’area del terreno del Demanio da vendere alla ditta TAS, anziché in riferimento alla sola porzione di area già concessa alla TAS per la quale era stato dato il parere positivo alla vendita, con una maggiore estensione pari a 3400mq con inclusione di una fascia di circa 2.200mq che era invece stata data in consegna alla TAS solo ai fini di manutenzione del terreno, determinando la Ciaceri ad autorizzare il frazionamento dell’area da cedere alla TAS. Inoltre avrebbero indotto Ninfa Cangemi, funzionario del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia, delegata alla stipula dell’atto notarile, a sottoscrivere l’atto di compravendita tra la parte venditrice Regione Sicilia e l’acquirente, ovvero la ditta TAS.

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