La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Sicilia si è riunita per pronunciarsi a fronte delle contestazioni della Procura all’ex sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, attuale sindaco di Agrigento, e al dirigente finanziario del Comune, Salvatore Alesci. Il dito accusatorio è puntato verso 3 milioni e 900mila euro chiesti dal Comune empedoclino alla Cassa depositi e prestiti per liquidare i debiti di bilancio, e che sarebbero stati invece spesi per la spesa corrente, provocando poi – si ritiene – il dissesto finanziario della cassa del Municipio di via Roma. E la Procura della Corte dei Conti non solo contesta il danno all’Erario ma pretende dall’ex sindaco Firetto una parte del prestito ottenuto dalla Cassa depositi e prestiti: 911mila euro. E poi intende infliggere una sanzione pari a 10 volte il suo stipendio. E poi invoca l’applicazione delle leggi dello Stato che impongono l’interdizione da tutte le cariche istituzionali, per 10 anni, a carico degli amministratori che hanno contribuito a provocare il dissesto finanziario. Pertanto, se la pretesa della Procura contabile fosse accolta, il sindaco decadrebbe dalla carica.