Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, si è svolta un’altra udienza del processo cosiddetto “Discount” a carico dell’imprenditore Giuseppe Burgio, 53 anni, di Agrigento, arrestato dalla Guardia di Finanza il 28 ottobre 2016 per bancarotta fraudolenta. Ha deposto, come testimone della Procura rappresentata dai pubblici ministeri Simona Faga e Alessandra Russo, il commercialista Fabrizio Lo Jacono, il quale, tra l’altro, si è soffermato sulle intenzioni di risanamento dei debiti di Burgio, poi naufragate. Lo Jacono ha affermato: “Nel 2010 sono stato incaricato da Burgio per predisporre un piano di asseverazione dei debiti. Ho contattato banche e fornitori creditori ma mi sono reso conto che il debito era troppo elevato per concludere il mio mandato. Inoltre, non sono stato mai posto nelle condizioni di svolgere adeguatamente l’incarico, perché la situazione che mi era stata prospettata inizialmente era del tutto diversa da quella che poi mi sono ritrovato ad affrontare. L’esposizione con banche e fornitori era impossibile da tamponare”.