L’Epifania, come secondo tradizione, conclude le festività natalizie e di fine anno. Ad Agrigento è ormai altrettanto di tradizione l’allestimento di un presepe di cioccolato nella chiesa di San Giacomo, nel centro storico. E il giorno della Befana, il 6 gennaio, dopo la messa, il cosiddetto “Dolce presepe” è condiviso dalla comunità, assumendo pertanto un significato di concordia e di fratellanza, valori fondanti l’evento del Natale. L’iniziativa è sostenuta dall’Unità Pastorale San Giacomo-San Giuseppe in San Domenico. Il tema dell’edizione 2017 del “Dolce Presepe” è “Abitiamo il nostro territorio”. Infatti, l’allestimento riproduce alcuni angoli del territorio maggiormente caratterizzanti la provincia agrigentina. L’Epifania è occasione di festa e anche di riflessione in prospettiva verso il nuovo anno appena iniziato. Ad Agrigento il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo della Diocesi, ha appena posto l’accento su due fenomeni solo apparentemente in contrasto ma, invece, accomunati dallo stesso denominatore: da una parte l’arrivo dei migranti e dall’altra gli autobus carichi di giovani locali che viaggiano verso altre mete fuori Agrigento o Sicilia o, nella peggiore delle ipotesi, fuori Italia, alla ricerca di un avvenire e di un futuro.
Le interviste a Francesca Palumbo, che da tempo si occupa della preparazione del presepe di San Giacomo, e poi a don Enzo Sazio, il sacerdote che regge la parrocchia, sono in onda al Videogiornale di Teleacras.