Ad Agrigento il Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” è stato ristrutturato. Il reparto è stato anche recentemente riorganizzato in termini logistici e funzionali. Tuttavia, fin quando un adeguato numero di medici e di mezzi, ad esempio ambulanze, non sarà destinato al Pronto Soccorso, sarà inutile qualsiasi altro intervento a contorno. Infatti, la presenza di un solo medico, costretto a fronteggiare decine e decine di casi gravi, da codice rosso, e il funzionamento di una sola ambulanza, rappresentano un grave pericolo per l’incolumità pubblica. E non si tratta di un distaccamento sanitario periferico ma dell’ospedale di un capoluogo di provincia. Ciò è confermato e rilanciato dal consigliere comunale di Agrigento, Salvatore Borsellino, capogruppo di Sicilia Futura, che, suo malgrado, si è imbattuto nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Agrigento perché una sua parente è stata colpita da un’ischemia. Lo stesso Borsellino, che allega anche delle fotografie, racconta: “La mia parente, con un’ischemia in corso, avrebbe dovuto essere trasferita urgentemente a Palermo per essere operata. Dopo ben 13 ore di attesa nulla si è mosso, a fronte di un solo medico per centinaia di casi gravi e di una sola ambulanza per l’intera provincia di Agrigento, che è stata attesa 13 ore. Poi, dopo 13 ore trascorse al Pronto Soccorso, è giunta l’ambulanza, e ciò perché tanti parenti dei pazienti hanno telefonato alle forze dell’ordine. Mi rivolgo al direttore dell’Azienda sanitaria, dottor Venuti, da utente e da esponente politico: è vergognoso, oltre che pericoloso, il modo in cui è gestito il Pronto Soccorso. Interrogheremo l’Assessorato regionale alla Sanità e non solo. Quanto accade non è più tollerabile”.