Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha rigettato il ricorso del difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, nell’interesse del boss di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, per la revoca del 41 bis. I giudici hanno pertanto confermato l’applicazione del regime carcerario duro a Messina, recluso nel carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, dall’ottobre del 2010. Secondo il decreto ministeriale di applicazione del regime 41 bis, Gerlandino Messina sarebbe – come si legge nel provvedimento – ancora operativo sul territorio dell’associazione criminale di cui fa parte, con prosecuzioni di gravi attività delittuose che pregiudicano l’ordine e la sicurezza pubblica esterne. Inoltre, la particolare posizione di responsabilità rivestita nell’ambito dell’organizzazione e del credito dallo stesso goduto, induce a ritenere tuttora sussistente il legame con l’associazione criminale, con il medesimo ruolo rivestito prima della carcerazione, quale vice rappresentante provinciale di Cosa Nostra ad Agrigento”.