Vittorio Sgarbi, già designato assessore regionale ai Beni Culturali nel toto-nomine che imperversa già da prima del voto del 5 novembre, sarebbe invece fuori dalla squadra di governo che il presidente della Regione, Nello Musumeci, e gli alleati della maggioranza di centrodestra, sono impegnati a costruire. A Forza Italia spetterebbero 5 assessorati regionali, e tra i più accreditati non vi sarebbe più il nome di Vittorio Sgarbi al quale, a rimedio o a compensazione, dovrebbe essere affidato un importante incarico tecnico, come ad esempio la direzione di “Villa del Casale” a Piazza Armerina. Altrimenti un posto sicuro alle prossime elezioni Politiche nella primavera del 2018. Ancora Forza Italia avrebbe confermato, tra gli assessori, il vice presidente della Regione, Gaetano Armao con delega all’Economia, poi il già capogruppo all’Assemblea, Marco Falcone, aspirante assessore alla Sanità o all’Agricoltura. E poi gli altri tre assessori sono attesi da Agrigento con Riccardo Gallo, Trapani e Messina. Il partito di Gianfranco Miccichè pressa anche per un sesto assessore al posto di Sgarbi, ma su tale pretesa pesa l’incognita dell’elezione dello stesso Miccichè a presidente dell’Assemblea regionale. Poi, in quota Udc, sono in aumento le quotazioni di Ester Bonafede, già assessore regionale alla Famiglia nel primo governo Crocetta. E insieme alla Bonafede, ancora per l’Udc, è pronta a trasferirsi da Palazzo dei Normanni a Palazzo d’Orleans l’agrigentina Margherita La Rocca Ruvolo. Poi, i due assessori in quota Popolari e Autonomisti sarebbero Roberto Lagalla e Totò Cordaro. E Roberto Di Mauro competerebbe invece per la vice presidenza dell’Assemblea Regionale. E poi Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima. Un altro assessorato, l’ultimo, è rivendicato con forza da Fratelli d’Italia – Noi con Salvini.