HomeCronaca“Nuova Cupola”, invocata confisca

“Nuova Cupola”, invocata confisca

Francesco Ribisi
A Palermo la Corte d’Appello il 16 febbraio 2015 ha emesso la sentenza al processo abbreviato nell’ambito dell’inchiesta antimafia nell’agrigentino “Nuova Cupola”, dal nome di battesimo del maxi blitz della Polizia il 26 giugno 2012, contro le presunte cosche di Agrigento, Palma di Montechiaro, Favara, Porto Empedocle, Siculiana, Raffadali, Santa Elisabetta, Casteltermini e Sambuca di Sicilia. Poi in Cassazione sono state impugnate alcune delle assoluzioni e delle condanne, e la Suprema Corte ha rinviato gli atti del processo ancora ai giudici di secondo grado. Ebbene, lo scorso 6 aprile la Corte d’Appello di Palermo, a conclusione del secondo processo di secondo grado, ha emesso la sentenza: le assoluzioni sono state 2 e le condanne 11. E tra i condannati, 15 anni e 4 mesi sono stati inflitti a Francesco Ribisi, 34 anni, di Palma di Montechiaro, presunto ideologo e capo dell’ottavo mandamento mafioso agrigentino che sarebbe stato in cantiere prima degli arresti ad opera della Squadra Mobile. Ancora ebbene, adesso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo invoca la confisca dei beni di Francesco Ribisi, presunto numero due di Cosa Nostra agrigentina, dopo il presunto numero uno, Leo Sutera, da Sambuca di Sicilia. Nel dettaglio si tratta di tre appartamenti, alcuni appezzamenti di terreno, due imprese individuali che operano nel settore del commercio e cinque tra conti correnti e rapporti bancari. Innanzi ai giudici della sezione misure di prevenzione, la Procura ha preteso anche l’applicazione a carico di Ribisi della misura della sorveglianza speciale per il limite massimo, 5 anni, dopo la scarcerazione e in ragione dell’asserita pericolosità sociale. I difensori di Francesco Ribisi, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Barba, hanno contrapposto il no alla confisca sostenendo che i beni del palmese sono del tutto proporzionati ai redditi dichiarati e che non sono frutto della presunta appartenenza di Ribisi a Cosa Nostra. Una prima richiesta di sequestro degli stessi beni, proposta dagli inquirenti, è stata respinta dai giudici giudicanti. Solo alcuni conti correnti sono stati sequestrati. Oggi la Procura antimafia ritenta l’aggancio, brandendo lo strumento della confisca che, a differenza del sequestro, determina l’acquisizione definitiva dei beni da parte dello Stato.

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano al giugno 2023 quasi 30 milioni di visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it
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