Dopo lo sfogo del Cardinale Francesco Montenegro, vista la grave situazione della Cattedrale di Agrigento, che di giorno in giorno continua a scivolare giù, e anche in ragione della preoccupazione insorta per il rischio sgombero dei residenti nelle vie ai piedi del Colle di San Gerlando, la Comunità ecclesiale di Agrigento ha ritenuto opportuno organizzare una “marcia silenziosa di indignazione e sensibilizzazione per il colle di Agrigento e il suo centro storico”. La marcia è partita da Via Imera, e in un lungo corteo ha attraversato la via 25 Aprile, la via Gioeni, la via Plebis Rea, piazza Bibbiria, e si è conclusa in piazza don Minzoni davanti la Cattedrale di Agrigento, con la preghiera del Cardinale Francesco Montenegro.
In prima fila uno striscione che recita: “San Gerlando proteggi la nostra città”, tenuto in mano dai ragazzi della Comunità ecclesiale. Dietro Don Franco, il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto. I cittadini hanno risposto positivamente all’invito e sono scesi in piazza in tanti, tantissimi, per manifestare indignazione verso quella politica che per troppi anni ha fatto solo promesse. Adesso forse è arrivato il momento di metterci la faccia, e risolvere velocemente il problema ed eliminare i rischi a cui sono esposti i cittadini. I ritardi, causati anche dalla mancata convergenza sugli interventi da attuare da parte dei tecnici coinvolti nella elaborazione dei progetti, devono essere recuperati. La Cattedrale deve essere restituita alla città di Girgenti, non può, essere abbandonata a se stessa. Un grido d’allarme, al quale hanno partecipato anche la ConfCommercio, i sindacati Cgil Cisl e Uil, il Fai Agrigento, l’Associazione Mareamico, il movimento civico “Agrigento Punto e a Capo”.Ha partecipato anche il segretario regionale della Cna, Pietro Giglione, accompagnato dal presidente della sede cittadina, Emanuele Farruggia, e da un gruppo di artigiani e imprenditori, per esprimere vicinanza alla Chiesa, alle famiglie, ma anche per stare al fianco delle attività produttive, che operano in via 25 Aprile, alle prese con il disagio e con il rischio di dover chiudere i battenti a causa dello scivolamento del colle sui cui sorge la Cattedrale di San Gerlando.