Clamoroso: il 26% dei siciliani non sarebbe a conoscenza che si voterà per le elezioni Regionali il prossimo 5 novembre. E dunque, a pochi giorni dal voto, vi sarebbe una percentuale di astensione che cavalca il 50% degli elettori, e che, ovviamente all’interno dello stesso 50%, più della metà ignora perfino che si voti e perché. Probabilmente la risposta al sondaggio dell’Istituto Demopolis sarà stata sarcastica, e volutamente tale. Ad esempio, la domanda: “Voterà il 5 novembre per il rinnovo dell’Assemblea regionale e la scelta del candidato presidente della Regione?”. E la risposta sarà stata: “Ah, perché, si vota? E quando?”. Il direttore di Demopolis, Pietro Vento, commenta: “E’ un dato che, accanto alla progressiva disaffezione dei cittadini nella politica regionale, pesa in modo significativo sulla partecipazione al voto”. Inoltre, altro sondaggio, ancora sulla fiducia dei siciliani verso l’Istituzione “Regione”, crollata di oltre 20 punti rispetto alla media nazionale dal 2006, quando è stata del 33%, e adesso è al 12%. Nel frattempo vi è un cambio di programma per Matteo Renzi che oggi non è a Palermo, come annunciato ieri, ma nel pomeriggio è a Catania all’Hotel Palace in via Etna. Poi da Fontanarossa volerà a Napoli per partecipare alla conferenza programmatica nazionale del Partito Democratico. E ancora nel frattempo, la Commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, ha confermato ufficialmente che non completerà entro il 5 novembre la verifica delle candidature alle elezioni Regionali. E la stessa Commissione spiega: “Sono ancora in corso, in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia, le attività di verifica delle candidature alle elezioni Regionali siciliane e nei Comuni sciolti per mafia. In ragione di tale procedura, che prossimamente sarà resa più celere da nuovi sistemi informatici, il monitoraggio non potrà concludersi entro il 29 ottobre, termine fissato dalla Commissione per non arrivare troppo a ridosso delle elezioni, e verosimilmente nemmeno entro la data del 5 novembre. Abbiamo comunque stabilito che i dati saranno resi pubblici appena disponibili e verificati. Ribadiamo l’esigenza che la legislazione nazionale e quella regionale rafforzino e anticipino la fase dei controlli sulle candidature, con più tempo e più mezzi a disposizione degli uffici elettorali”.